“È severamente vietato oltrepassare il confine e dimenticarsi della propria terra”: così si legge su uno dei tre pannelli segnaletici installati alla stazione ferroviaria di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, voluti e realizzati dal giovane artista Fortunato Pedullà. Un messaggio forte, che tocca il cuore di chi è in partenza e di accompagnatori, specie di questi tempi, quando sul finire dell’estate assistiamo al consueto rientro di massa nelle regioni del Nord dei tanti fuorisede.

«I pannelli sono uguali a quelli che si trovano solitamente in stazione e hanno l’obiettivo di spiazzare il viaggiatore», spiega l’artista. «Sono stati utilizzati come forma d’arte per lanciare un messaggio concettuale, un modo per decontestualizzare il classico divieto e invitare chi è andato via da tempo a riflettere sulle proprie origini».

Indagando sul tema dell’emigrazione, sullo spopolamento dei paesi e dei piccoli centri in Calabria, Fortunato Pedullà guarda a una tendenza che di anno in anno vede sempre più giovani, al termine delle scuole superiori, optare per una destinazione di studio o di lavoro fuori dalla regione. «Ho scelto la stazione perché rappresenta il punto di partenza per molti giovani che hanno lasciato la Calabria per trovare fortuna altrove», spiega Pedullà. In un secondo pannello si legge, infatti, “Assai genti partiru pi terri assai luntani, lasciaru li so cari in cerca di lu pani”, frase tratta dal testo della canzone “Serenata alla Calabria” del noto gruppo di musica popolare LiraBattente: «Una citazione che rimarca l’assenza di un futuro certo in Calabria, costringendo tanti a partire, ma che si rivolge anche alla politica attuale, incapace di fare qualcosa per fermare questa situazione, costringendo tanti giovani a trovare lavoro lontano dalla nostra regione».

Con il messaggio del terzo pannello “Non andate via dal vostro paese. Cambiatelo”, l’artista lancia un monito anche a tutti coloro che guardano al trasferimento come l’unico rimedio possibile: «Spesso ci lamentiamo, abituati a questa condizione, senza fare alcun tentativo di cambiare le cose - osserva l’artista -,siamo addirittura arrivati a ripudiare la nostra regione, non trovando altra soluzione che quella di partire. Questo progetto ha un valore fortemente significativo, che guarda alla Calabria immaginando un futuro migliore».

Fortunato Pedullà ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, perfezionando la sua passione per l’arte, maturata sin da bambino: «Penso che studiare per un artista sia molto importante, perché cambia il modo di vedere le cose, passando dalla tecnica a un tipo di ricerca ricca di concetti», spiega Pedullà. «Attraverso i miei lavori, che vanno dal figurativo a progetti di street art e riqualificazione urbana, punto a trasmettere messaggi fondamentali alle persone, tra cui, appunto, quello della ripopolazione dei piccoli centri». Un discorso vicino a tanti giovani calabresi che, nostalgicamente, si rimettono in partenza per il settentrione, se non addirittura per l’estero, ma che lancia un messaggio di speranza per un cambiamento decisivo.