«In cima all’agenda mia c’è l’emergenza viabilità, l’ho promesso ai ragazzi del gruppo 25 giugno». Nel suo consuntivo di fine anno, il prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, ha messo a fuoco quelle considera le priorità del territorio, a cominciare proprio da una viabilità disastrata che è tornata nuovamente ad esprimere tutto il suo carico d’urgenza dopo la morte di Bruno Vavalà e Nicola Callà, i due camerieri di Serra San Bruno travolti e uccisi da un’auto in corsa mentre rientravano dal lavoro. Teatro dell’incidente, la Trasversale delle Serre, quella “strada del progresso” (mancato) che «conta più morti che anni», come sottolinea lo slogan del gruppo 25 giugno, nato proprio per non far dimenticare quella drammatica data.

All’indomani dell’incontro avvenuto nel settembre scorso con i ragazzi di Serra, il prefetto ha attivato un tavolo permanente «al fine di individuare soluzioni a breve e a lungo termine per garantire sicurezza a tutta la popolazione». Concetti che Paolo Giovanni Grieco ha ribadito nel corso del brindisi di fine anno con le massime autorità istituzionali del Vibonese. Un invito a intervenire con maggiore puntualità, il prefetto lo ha rivolto al presidente della Provincia Corrado L’Andolina, presente alla cerimonia. «Dobbiamo valorizzare le bellezze di questa provincia – ha detto Grieco – affinché anche la gente che viene da fuori la trovi attraente. Accanto alle bellezze naturali, è dunque necessario migliorare le condizioni della viabilità». Nell’agenda del prefetto altre questioni, dalla costruzione del nuovo ospedale, alla sicurezza delle scuole.

Poi il riferimento alle commissioni d’accesso inviate in diversi Comuni del Vibonese e all’Asp: «Un’attività di controllo che spesso non è accolta nel migliore dei modi. Ma il nostro compito – ha ribadito – è anche quello di essere “cattivi” a volte».

Sono state 15 le interdittive antimafia, diversi i provvedimenti nei confronti di imprese, tre i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: Soriano, Acquaro e Capistrano. «Abbiamo inviato cinque commissioni di accesso – ha ricordato il massimo esponente territoriale del Governo –, a Stefanaconi, Nicotera e Tropea, Mileto e all’Asp di Vibo Valentia -. Il nostro lavoro è questo. Ci sono cose che dobbiamo portare a termine. La commissione d’accesso non deve essere percepita come un provvedimento sanzionatorio, ma un momento di collaborazione con gli enti locali. Dobbiamo aiutare i Comuni a liberarsi da interferenze illecite per rendere questo territorio più libero», ha spiegato.

Ha poi ricordato la questione migranti, con l’accoglienza di migliaia di profughi al porto di Vibo Marina e l’attivazione dell’hotspot di Portosalvo. Un riferimento anche alla prossima tornata elettorale: «Il mio augurio è che la campagna elettorale possa svolgersi in un clima disteso, sereno e in un contesto di sana dialettica politica». Un pensiero, infine, lo ha rivolto agli imprenditori: «Una provincia non cresce solo con il turismo, anche gli altri settori vanno sostenuti».