Sono passati esattamente venti anni da quella tragica giornata che vide la morte di 19 italiani, uccisi a Nassiriya, in Iraq, insieme a 9 cittadini iracheni. Alle 10:40 locali (le 8:40 in Italia 12 novembre 2003, un'autocisterna forza l'entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri. È lanciata a tutta velocità, trasporta due attentatori e quasi 300 chili di esplosivo. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'entrata, abbatte uno dei due terroristi, ma il mezzo prosegue la sua folle corsa. Poi l'esplosione che, con un effetto domino, fa saltare in aria il deposito munizioni. Il bilancio è terribile: 28 morti, tra cui diciassette militari, un cooperatore internazionale e un regista italiani.

Il dolore e la rabbia del familiari

 A vent'anni dalla strage, i familiari delle vittime chiedono ancora la concessione delle medaglie d'oro al valor militare, per onorare la memoria e il sacrificio dei loro cari, definiti "eroi" per la nazione. «È stata la più grande strage di militari italiani dal dopoguerra e in questa occasione ci saremmo aspettati una sensibilità diversa per quello che mio padre e gli altri hanno fatto per lo Stato, decidendo di rimanere in Iraq nonostante l'alto rischio a cui erano esposti, scelta che hanno pagato con la vita», dice Marco Intravaia, figlio del vicebrigadiere Domenico, una delle vittime, il quale lancia - anche a nome dei familiari degli altri caduti - un appello al presidente della Repubblica Mattarella, alla premier Meloni e al ministro della Difesa Crosetto affinché venga assegnata l'onorificenza.

Il messaggio del Presidente della Repubblica

In occasione del doloroso anniversario, divenuto anche Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al Ministro della Difesa, Guido Crosetto. «La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace - si legge nel messaggio del Capo dello Stato - ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, ove, a causa di un vile attentato, morirono 19 italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto - sottolinea - ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l'Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all'espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite. La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo, è il segno dell'impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo». «I contingenti schierati e le collaborazioni portate avanti sotto l'egida delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e della Nato - aggiunge Mattarella - testimoniano l'intento di difendere i valori della pace e della cooperazione, del rispetto della dignità delle persone e dei popoli». «A quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, va l'apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani», conclude Mattarella.

Il messaggio di Giorgia Meloni

Un messaggio è stato diffuso anche dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:  «Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il Governo rivolge un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri operativi dove l'Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza. Il 12 novembre 2003 è un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale».

«Il popolo italiano - sottolinea Meloni - non dimenticherà mai ciò che vent'anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall'Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l'attentato suscitò in tutta la Nazione, che non mancò di tributare agli eroi di Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza».

«Il ricordo dei caduti - aggiunge ancora la premier - è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l'esempio di chi ha donato la vita per costruire la pace. L'anniversario di oggi è l'occasione per esprimere, ancora una volta, l'orgoglio che il Governo prova nei confronti degli uomini e delle donne, delle Forze Armate e del personale civile, impegnati nelle missioni di pace e che con il loro impegno, la loro dedizione e la loro professionalità rendono onore ogni giorno al Tricolore».

La preghiera di Occhiuto

«Una preghiera per i caduti» la rivolge il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: «I nostri concittadini erano in Iraq per difendere le popolazioni locali e per aiutare la democrazia a crescere e a rafforzarsi. Persero la vita in un giorno drammatico per il nostro Paese, nel più grave attentato subito dall’Italia nelle missioni internazionali. Una preghiera per quegli eroi e un grazie a tutti coloro che ancora oggi operano nelle aree più critiche del mondo per la pace e per la libertà».