Perché quest’anno, forse come mai prima, ai calabresi è piaciuta la Varia di Palmi? Per saperlo è bastato attendere alle 18.30 il primo colpo, la “scasata” della grande macchina a spalla inserita nella Rete del patrimonio immateriale dell’Unesco, il bordo del corso Garibaldi e piazza Primo Maggio pieni non di spettatori, e neanche di curiosi, ma di un popolo che non può che partecipare emotivamente al trasporto che si fa inferno di gioia, urla, sudore.

È un fatto il seguito accresciuto che la festa ha – certo anche grazie alla diretta tv e in streaming del network LaC, certo anche per via della scelta di accompagnare il rito con un mese di eventi, anche di prestigio, che hanno fatto impattare la cittadina della Costa viola con l’overbooking stanziale – ma se c’è una cosa che più delle altre sembra piacere è stata la sintesi tra innovazione e tradizione, modello di una Calabria che sta cercando qualità e selezione delle sue offerte culturali, brandizzando il suo territorio con eventi sociali eccezionali.

In migliaia, ieri, si sono collegati da tutto il mondo per seguire la diretta del network LaC, che attraverso le sue telecamere e i suoi inviati ha raccontato la giornata minuto per minuto, permettendo anche a chi non era presente di sentirsi parte della grande festa tra le strade di Palmi. 

'Mbuttare, la fatica del tirare il carro che si rinnova da 500 anni, ma anche Animedda e Padreternu che oscillano ma non crollano, riaprono così la Calabria alla confidenza con un rito che il sindaco Giuseppe Ranuccio annuncia per il prossimo anno in una edizione straordinaria, cosa inedita questa dell’annualità di una organizzazione faticosa.

È stata la Varia dell’innovazione nella tradizione, non solo per la comparsa di una Fondazione, presieduta da Daniele Laface, che la vuole tutelare e far conoscere, non solo per il dono che il maestro orafo Gerardo Sacco ha fatto alle Animedde dei futuri secoli – una tiara d’argento che prima non c’era – ma anche per una regionalizzazione che il consigliere Giuseppe Mattiani – portando i saluti del governatore Occhiuto – ha garantito ricordando la nuova legge che rende il rito un grande evento calabrese.

È questo il mix, tra impegni politico-organizzativi e tutela di un patrimonio culturale unico, che rende ora la festa attenzionabile al di là del suo svolgimento, appuntamento per tutta la regione e sguardo del mondo sulla perfezione delle tradizioni calabresi, modo nuovo per spingere – come fanno gli 'mbuttaturi – tutti nella stessa direzione.