A Cropalati, la comunità si è stretta attorno a un tema che non conosce confini: la violenza contro le donne. Con l’iniziativa "Mettiamoci un Punto", l’associazione culturale "Lo Specchio" ha dato vita a due giornate dedicate alla sensibilizzazione su questo drammatico fenomeno. Organizzato in collaborazione con l’Istituto comprensivo Beato Bennardo di Cropalati e il gruppo artigianale "Un filo che unisce", l’evento ha visto il coinvolgimento di scuole, chiesa, associazioni e forze dell’ordine.
Il presidente dell’associazione "Lo Specchio", Fabrizio Grillo, ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema della violenza di genere attraverso l’unità: «Uniti possiamo fare la differenza. Sensibilizzare e parlare del problema è il primo passo per emergere dall’ombra e trovare soluzioni». La prima giornata, caratterizzata da una sfilata in corteo, ha visto la partecipazione attiva di studenti e cittadini. Il percorso, conclusosi presso una rotonda decorata con lavori artigianali simbolici, ha rappresentato un momento di riflessione collettiva. La seconda giornata, svoltasi al Teatro comunale, ha dato spazio a interventi formativi e testimonianze.

Il contributo delle istituzioni scolastiche

Il dirigente scolastico Giovanni Aiello ha posto l’accento sul ruolo della scuola nel promuovere i valori di uguaglianza e rispetto: «La scuola non è solo un luogo di formazione, ma un presidio di sensibilizzazione e prevenzione. Attraverso la collaborazione con associazioni e famiglie, possiamo educare i ragazzi al rispetto e all’inclusione». Durante l’evento, gli studenti hanno presentato lavori creativi, slogan e riflessioni, dimostrando una profonda consapevolezza del tema. Le forze dell’ordine, rappresentate dall’arma dei carabinieri con il maresciallo Gianluca Perrone, hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra comunità e autorità nel prevenire e combattere la violenza di genere.

La testimonianza di una vittima di violenza

Tra i momenti più toccanti, la storia di una donna di origine nordamericana, vittima di violenza domestica, che ha trovato rifugio a Cropalati, comune della Valle del Trionto, alle pendici della Sila Greca, nell’hinterland rossanese. Preferendo l’anonimato per ragioni di sicurezza, ha condiviso il suo percorso di rinascita grazie al supporto delle istituzioni e della comunità locale. La sua esperienza dimostra che un sistema coeso e solidale può fare la differenza.

Il ruolo dei centri anti-violenza

Il Centro antiviolenza Fabiana Luzzi è stato presentato da Angela Cutrì, educatrice della casa rifugio, e della psicologa Francesca Converso. Operando nel vicino comune di Corigliano Rossano, il centro è punto di riferimento per tutto il territorio e in qualsiasi situazione di emergenza Intervengono per aiutare le donne e i bambini in difficoltà. Alla fine, è intervenuta Erminia Madeo, che come operatrice culturale del territorio ha parlato di quanto sia importante l'aspetto culturale nella questione per combattere ad arginare il fenomeno e a favorire il cambiamento collettivo soprattutto attraverso una nuova sensibilità che prenda vita dalla giusta consapevolezza delle emozioni.
Le due giornate di Cropalati non sono state solo un momento di sensibilizzazione, ma un esempio concreto di come una comunità possa unirsi per affrontare problemi complessi. Il messaggio è chiaro: “Mettiamoci un Punto”, non solo al fenomeno della violenza, ma anche all’indifferenza che troppo spesso lo circonda. Attraverso l’educazione, la cultura e la solidarietà, è possibile costruire un futuro migliore per tutti.