VIDEO | Il cammino è partito in serata dal santuario di Santa Maria dell'Isola facendo la prima tappa nella Chiesa del Convento La Sanità dei Frati Minori e conclusoella Concattedrale
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Lo scorso 30 giugno a Tropea si è celebrata per la prima volta la festa liturgica del beato Francesco Mottola, sacerdote tropeano morto il 29 giugno del 1969 che il 10 ottobre del 2021 nella Concattedrale di Tropea il cardinale Marcello Semeraro - delegato del Santo padre – ha proclamato beato. Con lo stesso decreto è stato stabilito che il 30 giugno fosse il giorno della sua festa liturgica.
Il beato Mottola ha dedicato tutta la sua vita alle persone emarginate e sole, ma soprattutto ai poveri, quelli che lui definiva "i nuiu du mundu". Don Mottola ha saputo fare sintesi delle due vie della vita sacerdotale, la carità e la contemplazione, aprendo varie case di Carità, sia a Tropea, Parghelia, Limbadi, Vibo Valentia e Roma, per accogliere e dare un tetto a chi non lo aveva. Nel 1930 fondò anche la Famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore.
In occasione della prima festa liturgica, la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea si è preparata organizzando vari momenti spirituali per ringraziare il dono ricevuto per la prima memoria del Beato e tra queste, il 28 giugno, la 1° marcia mottoliana "Viandanti sulle strade per incontrare Cristo nella carità, nella misericordia, nell'eucaristia".
La marcia è partita in serata dal santuario di Santa Maria dell'Isola dove don Francesco Sicari, fratello maggiore dei sacerdoti Oblati, ha iniziato il cammino portato la croce nera per un piccolo tratto per poi passarla ad altri sacerdoti e laici.
La marcia era coordinata nei minimi particolari da don Felice Palamara, il giovane sacerdote che era affetto da una grave malattia di reni e la notte tra il 13 e 14 maggio del 2010 sogna don Francesco Mottola che lo guarisce dalla sua malattia, guarigione riconosciuta dalla Chiesa come un miracolo che ha consentito la beatificazione di don Mottola.
La marcia era animata dai canti dal mitico gruppo Scout "Tropea I", facendo la prima tappa nella Chiesa del Convento La Sanità dei Frati Minori, dove Angela Falzetta, un'oblata della Famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore, ha parlato della sua vocazione, spiegando che ha scelto Dio perché è diventato il senso della sua vita e dei suoi giorni, e ha deciso di mettere nelle sue mani i sogni, felicità e la giovinezza. Ma il passaggio più emozionante è stato quando ha spiegato che la chiamata di Dio, qualunque essa sia, «non è un dare qualcosa a Dio ma un accogliere Dio», in maniera completa come ha fatto appunto il beato Francesco Mottola.
Subito dopo si è ripresa la marcia per fare tappa nella chiesa parrocchiale del Rosario, dove vi è stata una riflessione sulle confessioni con la presenza di vari sacerdoti che hanno celebrato questo sacramento. Quindi, la ripartenza e l'ultima tappa nella Concattedrale di Tropea, dove si sono svolte l'adorazione Eucaristica e la venerazione nella cappella dove si conservano le spoglie del beato Mottola.