Dopo Serra San Bruno, anche la perla del Tirreno dichiara guerra alla dispersione di materiale plastico in occasione di feste e cerimonie
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Anche il Comune di Tropea vieta coriandoli, stelle filanti e simili, in occasione di feste, manifestazioni ed eventi. Un divieto sancito ieri dal sindaco, Giovanni Macrì, con un’ordinanza che «ha validità ed esecutività immediate». L’obiettivo, duplice, quello di mantenere il decoro urbano ed evitare danni all’ambiente con la dispersione di materiale plastico. Tropea non è la prima ad adottare un provvedimento del genere. Nel Vibonese, esattamente una settimana fa, a Serra San Bruno il sindaco Alfredo Barillari aveva firmato un’ordinanza simile.
A Tropea, l’ordinanza numero 3 prende le mosse dal Carnevale, che – si legge – «ha comportato significative criticità come conseguenza dell’uso coriandoli». Da qui la necessità di vietare «coriandoli in plastica e altri prodotti similari (es. stelle filanti in plastica, cannoni spara coriandoli in plastica, e similari in materiali non naturali)» su tutto il territorio comunale. Un provvedimento che tiene conto del fatto che «la dispersione di tali prodotti su suolo pubblico – è spiegato – è causa di imbrattamento di calli, campi, strade, marciapiedi, bordi di marciapiedi, caditoie stradali, luoghi pubblici, oltre che di intasamento dei chiusini in caso di pioggia, con conseguente inquinamento ambientale, con i conseguenti impegni ed oneri per l’amministrazione comunale, oltre al danno dell’immagine della città».
Per i trasgressori sono previste sanzione amministrativa da 125 a 500 euro. «Delle violazioni commesse dai minori – è precisato nell’ordinanza – risponderanno gli esercenti la potestà genitoriale ovvero i soggetti tenuti alla loro sorveglianza»