Il tema è antico: in Calabria, le aziende del trasporto pubblico locale calabrese, da sempre, sono costrette a rincorrere la Regione per ottenere il pagamento del servizio. La Calabria, infatti, non ha mai pagato puntualmente. Ciò, nel corso dei lustri, ha determinato disservizi, contenziosi e la crescita di un debito pubblico importante. Le aziende per ottenere le proprie spettanze, in alcune circostanze, hanno dovuto ricorrere a serrate del servizio, lasciando a piedi i pendolari per ottenere una parte degli arretrati. Il comparto è abbastanza complesso da gestire.

Nel corso degli anni ha subito ristrutturazioni ed è stato sottoposto a riformulazioni normative. I cambi dei dirigenti del dipartimento, hanno coinciso con disguidi e disfunzioni, soprattutto dovuti alla inadeguatezza di alcuni burocrati regionali incapaci di governare la complessità del trasporto pubblico locale calabrese. Poi c’è sempre stato il problema dei costi e delle coperture finanziarie. Questa volta però, la vicenda, che osserviamo e che evidenziamo nel presente pezzo,  è un po’ diversa rispetto al passato e, per certi aspetti, ha del paradossale. L’erogazione dei pagamenti, infatti, nel passato, seppur tra ritardi, incongruenze, contraddizioni, rallentamenti burocratici, incapacità amministrative, è comunque sempre avvenuta in modo equo.

Le somme, infatti, sono sempre state erogate per tutti in proporzione al servizio reso. Questa volta no. Ad essere pagate sono state solo alcune aziende, a differenza di altre che, curiosamente, ancora attendono. Gli interrogativi sorgono spontanei: Perché? Come è stato possibile attuare questa scelta? Quali solo le motivazioni alla base di un’azione che mette in discussione finanche il principio di imparzialità della Pubblica amministrazione? La delega di questo settore fino ad oggi, è stata in capo dell’assessore regionale, Fausto Orsomarso, il quale, ormai ha le valigie pronte con destinazione Palazzo Madama. È auspicabile, dunque, che l’assessore prima di immergersi negli impegni della politica capitolina una qualche risposta, al resto delle aziende del trasporto pubblico locale calabrese debba darla.

Pagate solo 4 aziende

La burocrazia dalle parti della Cittadella, infatti, dovrebbe spiegare per quale motivo siano state pagate solo quattro fortunatissime ditte, rispetto alle molte altre della Calabria. Dalla Regione sono stati emanati provvedimenti in favore di sole 4 aziende di Tpl, trascurando le moltissime altre che, da anni, attendono invano. Insomma sono stati saldati i crediti con un ristretto gruppetto di aziende, rispetto all’enorme mole di crediti che tutte le aziende del trasporto pubblico locale vantano dalla Regione Calabria fin dal lontano 1997/1998. Una decisione basata su trattamenti disuguali tra le aziende.

Perché preferire alcune rispetto ad altre? Tutto ciò, in un periodo in cui la contrazione economica ha colpito in modo diseguale le imprese e quelle piccole sono state quelle più penalizzate.  Una discriminazione di 30 aziende di tutte e 5 le Province di Calabria. Da notare che dal 30 dicembre 2021 al 17 gennaio 2022, con le vacanze di Natale e Capodanno, sono stati erogati dalla Regione Calabria (che ha chiamato solo i 4 fortunati per le transazioni) milioni di euro in favore di solo quattro aziende del territorio (Consorzio autolinee tpl s.r.l ; autolinee Federico s.p.a ; Società La valle s.r.l. ; Società saj  servizi automobilistici ionici s.r.l. ).

La mancata copertura finanziaria aprirebbe la strada ai contenziosi

La Regione, l’assessore Orsomarso, il presidente della Giunta, hanno il dovere di dare al più presto una risposta alle aziende che attendono di essere pagate, tra l’altro, da quanto ci è dato sapere, i soldi ci sono per soddisfare le legittime attese delle aziende, è abbastanza disdicevole, infatti, che nell’era della telematica, della fisica quantistica, il sistema si blocchi solo perché, magari, è cambiato un dirigente generale. Tra l’altro, questo dirigente non dovrebbe fare niente di speciale, se non copiare e incollare i provvedimenti di cui hanno beneficiato le quattro aziende che hanno avuto la fortuna di pagarsi entro Natale e Capodanno scorsi. Se la copertura finanziaria dovesse venire meno, aprirebbe la strada a disastrosi contenziosi a danno delle tasche dei calabresi.