«Solidarietà internazionale a Praia a Mare? La burocrazia se ne dimentica». È l'incipit di un comunicato diramato dalla società Isola Dino Club, la società facente capo all'imprenditore praiese Matteo Cassiano. Nel documento si fa riferimento a una situazione paradossale registrata nella piccola comunità altotirrenica: qui i rifugiati ucraini accolti nelle strutture sono tenuti a pagare la tassa di soggiorno, come da regolamento comunale. Cassiano, che è sempre in prima linea quando si tratta di aiuti, ovviamente si è già accollato le spese, ma al tempo stesso chiedeun cambio di passo da parte dell'ente guidato dal sindaco Antonio Praticò.

Il caso

Andiamo per ordine. Poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, «l’imprenditore Matteo Cassiano - si legge nella nota - è stato tra i primi ad offrire ospitalità nel rispetto di un forte sentimento umanitario mettendo a disposizione le proprie strutture ricettive a quanti hanno perso molto, se non tutto». Si tratta di una iniziativa a carattere privato che ha sancito la collaborazione con il portale internazionale Booking.com. «Un’ospitalità a titolo gratuito, com’è giusto che sia - si precisa -, nel piccolo paese che si è prodigato ad elargire aiuti a 360°». La burocrazia, però, non fa distinzioni e l'occupazione delle strutture viene considerata un vero e proprio lusso, da rendicontare secondo apposita tassa di soggiorno, perché lo statuto comunale non prevede alcuna esenzione nel caso dei rifugiati di guerra, né ha subito modifiche quando la comunità si stava preparando all'accoglienza. In sostanza, la permanenza nelle strutture ricettive di chi in questo momento scappa dalla guerra è equiparata a quella di coloro che solitamente a Praia a Mare vengono in villeggiatura.

La tassa di soggiorno

Si tratta di un’imposta approvata già qualche anno fa che nel Comune di Praia a Mare prevede il pagamento di €1,00 per ogni stella attribuita alla struttura, a notte e a persona. Come precisa l'ufficio stampa della Isola Dino Club «nel caso specifico delle strutture alberghiere riconducibili a Cassiano, la tassa è di €3,00 a notte a persona». La situazione si è palesata al momento del check-out degli ospiti, quando «gli addetti si sono resi conto dell’assenza della voce specifica».

Cassiano: «Situazione imbarazzante»

«Ovviamente – fa sapere l’imprenditore – sarebbe stato imbarazzante richiedere a queste persone il corrispettivo della tassa di soggiorno, che è stata comunque versata a titolo personale» Il 4 aprile scorso Cassiano ha fatto presente la situazione sia al Comune di Praia a Mare che all’ufficio di Polizia Municipale, chiedendo formalmente delucidazioni. Ad oggi non ha ancora ricevuto risposta. ù

«Credo fortemente nella buona fede degli amministratori comunali e che il mancato inserimento di tale voce sia stata solo una dimenticanza, quindi suggerisco di rimediare al più presto. Oltretutto, indipendentemente dall’emergenza in corso - continua -, il pagamento della tassa di soggiorno impostato su tutti i 12 mesi dell’anno credo sia controproducente, soprattutto se si sbandiera il vessillo della destagionalizzazione. Concentrarla ai soli mesi estivi potrebbe aiutare ad essere più competitivi». Nessuna volontà da parte dell'imprenditore praiese di polemizzare o strumentalizzare la situazione, «ma una modifica urgente allo statuto della tassa di soggiorno nei confronti dei rifugiati è quantomeno doverosa per un Comune che vuole soccorrere e si è messo a disposizione ad accogliere queste persone. Spero che il mio invito sia ben accetto - conclude - e che anche i miei colleghi possano usufruirne per continuare a dare ai profughi sostegno, calore e dignità».