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Sarà più distruttivo un terremoto o il sistema burocratico per la Calabria? Per la Calabria più distruttivo di un terremoto è il suo sistema burocratico. Un vero e proprio sistema di potere, che frena pesantemente ogni tentativo di sviluppo. Dopo Nicola Gratteri anche il direttore della Protezione Civile, Carlo Tansi nominato meno di un anno fa da Mario Oliverio non ha assolutamente dubbi: “La burocrazia in Calabria è un vero è proprio sistema di potere , è un elemento che ha sempre finito per bloccare lo sviluppo di questa Regione”. Una esternazione che è anche in linea con il recente rimpasto in corso anche alla cittadella per quanto riguarda il sistema dirigenziale della Regione.
Carlo Tansi, ospite di “Correnti estive”, la nuova trasmissione del direttore di LaC, Pasquale Motta, è stato, neanche a dirlo, un fiume in piena nella denuncia non solo dei disservizi provocati da una classe dirigente che, sostanzialmente blocca tutta l’attività regionale, ma soprattutto nella denuncia di quanto è avvenuto finora nella gestione della Protezione Civile e delle sue risorse. Tanto per iniziare, Tansi ha tirato fuori un fatto gravissimo: la vicenda di Vibo Valentia per il cui territorio ad altissimo rischio di dissesto geologico sono stati spesi ben 28 milioni di euro. Il Direttore della Protezione Civile non fa veramente sconti a nessuno e senza mezzi termini afferma: “Non so come sono stati spesi questi soldi. Ho avuto modo di verificare però che siamo in presenza di irregolarità molto gravi per quanto riguarda la spesa di questi soldi che sarebbero dovuti servire per tamponare una serie di problemi che presenta la città di Vibo e tutto il suo comprensorio”.
Carlo Tansi ha quindi annunciato di aver provveduto a denunciare la vicenda all’autorità giudiziaria. Ma la Calabria è tutta un emergenza e sulle emergenze il malaffare dei cosiddetti colletti bianchi, per molti anni, ha lucrato senza ritegno, con grave danno, ovviamente , sia per i calabresi che per l’ambiente. Un degrado che, malgrado le ingenti somme spese non è mai stato risanato. A Vibo, così come a Rossano, a Paola, Reggio Calabria la situazione è dunque attenzionata con le denunce e il nuovo rigore che sta contraddistinguendo il nuovo corso della Protezione Civile in Calabria. Un nuovo corso che fa ben sperare in un cambiamento di rotta.
Ecco spiegato dunque come mai in Calabria i soldi arrivano ed i problemi non si risolvono. Sotto il mirino di Tansi anche la questione dell’erosione costiera e delle strutture che le recenti mareggiate hanno danneggiato non ultime il lungomare, di Nocera Terinese e la Statale 18 nella zona di Campora Sa. Giovanni . “La vera causa di questa situazione è stato l’abusivismo edilizio, di aver realizzato strutture sbagliate come il porto di Campora ed il fatto di aver ristretto la portata dei fiumi. La natura agisce in equilibrio perfetto – ha ricordato Tansi- i fiumi straripano quando vengono ristretti i loro letti. Ed in più non trasportano materiale per il ripascimento della costa.
Pragmatico e deciso il Direttore della Protezione Civile voluto da Oliverio probabilmente anche per questo suo piglio deciso spiega anche che vicende come quella della famosa nevicata sull’A3 dello scorso inverno dove restarono bloccati per molte ore migliaia di automobilisti sono da addossare a precise responsabilità dell’Anas. Infine la ristrutturazione ancora in corso nella stessa Protezione civile che è costata a Tansi uno scontro frontale con i sindacati, con al Cisal soprattutto.
“Ma non era possibile mantenere più della metà degli addetti a rispondere al telefono nella sala operativa. Anche qui le sacche di privilegi devono essere scoperchiate. Bisogna valorizzare chi ha davvero capacità e far si che la Protezione Civile sia davvero utile alla bonifica, non solo fisica della Regione Calabria attraverso un sistema di volontariato vero in sinergia con i sindaci e le Prefetture”.
Sonia Rocca