«Dobbiamo lavorare per contrastare i trafficanti di esseri umani e quindi l’immigrazione irregolare ma dobbiamo accogliere i migranti regolari, soprattutto i bambini». Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale è intervenuto in occasione del convegno “Minori non accompagnati. Storie, sogni, speranze” promosso presso l’auditorium Gianni Versace del Cedir a Reggio Calabria, in occasione del giorno del decimo anniversario dall'apertura in riva allo Stretto della Casa dell’Annunziata della comunità Papa Giovanni XXIII. L’evento è stato aperto alle scuole.

«Sono grato alla comunità Papa Giovanni XXIII per il lavoro che sta facendo, anche in ricordo delle grandi opere di Don Benzi che celebreremo con una iniziativa anche al Ministero degli Esteri, in occasione dell'anniversario della nascita il prossimo anno. Racconteremo quanto è stato fatto all'estero invitando tutte le ambasciate straniere dei paesi in cui opera la comunità Papa Giovanni XXIII», prosegue il ministro Antonio Tajani, che prima del convegno ha voluto incontrare i ragazzi accolti nella casa di accoglienza dell’Annunziata a Reggio.

Oltre 23mila i minori stranieri non accompagnati censiti in Italia nel 2023. Oltre 3500 arrivati lo scorso anno e con una età sempre più bassa, arrivata ai 7 anni. E sul punto il ministro Tajani rilancia la proposta di Forza Italia relativa allo Ius Italiae.

«L'accoglienza di bambini non accompagnati è un'opera preziosa che permette di far crescere all'interno del nostro paese i giovani che vengono da paesi lontani e che hanno perso i genitori in una fase difficile delle migrazioni. Il Mediterraneo è stato trasformato purtroppo in un cimitero di donne e uomini che cercano di abbandonare la povertà. Soprattutto i bambini. Per questo da sempre dico che devono essere integrati. In questa direzione va la nostra proposta dello Ius Italiae per permettere a chi studi in Italia per dieci anni, essendo arrivato entro il quinto anno di età, di chiedere la cittadinanza anche senza dover attendere i 18 anni di età. Si tratta della prosecuzione del percorso di accoglienza. Un iter più rapido, dunque, quando completano il ciclo scolastico dell’obbligo in Italia perché la scuola è essenziale. Cercherò di convincere anche il resto del Parlamento sulla bontà di questa riforma della cittadinanza che reputiamo più seria rispetto alla concessione della cittadinanza che oggi vige. Quindi è un onore per me stare qui con la Papa Giovanni che ho inserito anche nel Consiglio nazionale della cooperazione internazionale, che è una componente del Ministero che ho l’onore di guidare perché dà un contributo importante anche alla nostra politica estera. La politica estera – sottolinea il ministro – si fa anche aiutando gli altri, presenti in scenari diversi da quelli dove possono arrivare i diplomatici».

Linea dura sulle politiche migratorie

Il ministro Tajani tiene poi la linea dura sulle politiche migratorie. «Partono meno immigrati grazie agli accordi che stipuliamo con i paesi di provenienza. La tragedia dei morti in mare si affronta smantellando le organizzazioni trafficanti di esseri umani che sono gli stessi che trafficano in armi e in droga. Il percorso lo sappiamo bene. Si passa dal Niger attraverso la regione di Agadez e si va verso nord. Poi si arriva in Libia e si va verso la Tunisia. Ci sono paesi dell'Africa del nord che hanno anche loro il problema dell'immigrazione quindi serve anche una strategia del continente africano. E questo è il Piano Mattei. Sull’accordo con l’Albania le polemiche e la propaganda stanno a zero. Noi siamo assolutamente convinti e andremo avanti. Siamo assolutamente convinti, altresì, anche per quanto riguarda i Paesi sicuri. Non è il magistrato che decide se un paese sia sicuro o meno ma lo fa il Governo che ha strumenti di conoscenza che il magistrato non ha». Così ha concluso il ministro che ha anche evidenziato il pregio del premio del Minatore d’oro conferito dal Comune di Motta San Giovanni. «Un premio prestigioso – ha detto – che ci fa ricordare anche il sacrificio di tanti italiani che hanno lavorato all'estero e che sono emigrati per far crescere il nostro Paese. C'è questo collegamento tra Motta San Giovanni e Marcinelle dove morirono tanti minatori italiani che hanno permesso poi al Belgio di crescere. Non dobbiamo dimenticare mai quello che hanno fatto tanti lavoratori, soprattutto del Sud, per far crescere l'Italia e anche il contributo offerto all’estero».

L’impegno della Casa dell’Annunziata

La Casa dell’Annunziata della comunità Papa Giovanni XXIII di Reggio Calabria, sita in un concesso in comodato d’uso dall’arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, è accreditata nell’ambito del piano sui servizi sociali della Regione Calabria che contempla «l’accoglienza per i minori stranieri non accompagnati anche infraquattordicenni. In questi anni abbiamo accolto circa 200 minori non accompagnanti. Oggi, con 10 professionisti, seguiamo questi minori anche nel lungo periodo. In questa struttura, adesso al completo, accogliamo adesso 16 minori di età compresa tra i 9 e i 17 anni. Provengono da Siria, Afghanistan. Pakistan, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Egitto e Ucraina. Costruiamo percorsi di vita attraverso la scolarizzazione e la socialità, attività aggregative e sportive. Rappresentiamo una buona prassi che potrebbe essere replicata in altre regioni d’Italia dove il sistema di accoglienza è ministeriale e non prevede l’accoglienza di minori con meno di 14 anni», sottolinea Giovanni Fortugno, responsabile della Casa dell’Annunziata di Reggio Calabria, anche autore con il giornalista e capo ufficio stampa della Comunità Papa Giovanni XXIII Luca Luccitelli del libro Figli venuti dal mare (Sempre Editore) che raccoglie storie di dolore e di speranza di bambini e ragazzi accolti alla Casa dell'Annunziata.

Un decennale arricchito anche dalla proiezione del docu-film “Da crisalide a farfalla” realizzato da Antonio Melasi.

Il modello di intervento della Casa dell'Annunziata è stato presentato da don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Fortugno, responsabile della Casa dell'Annunziata, e da Don Nino Pangallo della Diocesi di Reggio Calabria.

«Con la Casa dell’Annunziata anche a Reggio Calabria è arrivato il cammino della comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi negli anni Sessanta in Italia per dare una risposta alle forme di disagio sociale e giovanile, la devianza, la prostituzione e la povertà», ricorda ancora Giovanni Fortugno, responsabile della Casa dell’Annunziata di Reggio Calabria.

Dopo l’intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani, gli interventi di Pasquale Tridico collegato da remoto, europarlamentare, Roberto di Palma, procuratore della Repubblica del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana, Paolo Lambruschi, giornalista di Avvenire, Antonio Marziale, Garante dell'infanzia della Regione Calabria. Concluderà il convegno Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. L'incontro è stato moderato da Alessandra Ziniti, giornalista di Repubblica.