C'è anche un po' di Calabria nella missione Artemis, che doveva partire proprio ieri per la Luna e il cui lancio è stato rinviato, per un problema ai motori, al 2 settembre. L'Università della Calabria ha partecipato con la realizzazione di un sistema di simulazione denominato SpaceFom. Nel team c'è l'ingegnere Alfredo Garro, professore associato di ingegneria informatica all'Unical. Garro è stato anche, nel biennio 20/21, presidente dell'Associazione italiana systems engineering (ingegneria dei sistemi), carica per la prima volta affidata ad un accademico.

«Non è stato facile accreditarci, il processo è stato molto lungo: siamo partiti nel 2013 con un progetto internazionale guidato dalla Nasa - dice Garro all'agenzia di stampa AGI - che ha coinvolto diverse università, in cui si doveva simulare un insediamento lunare e il team dell'Unical ha conseguito ottimi risultati, e questo ha portato me e l'ingegnere Alberto Falcone a trascorrere anche un anno, nel 2016, a Houston, al NASA Lyndon B. Johnson Space Center».

La collaborazione, spiega Garro, «è proseguita e ha consentito la definizione dello standard SpaceFom e di altri risultati importanti, alcuni molto riservati. Lo standard - aggiunge Garro - è frutto dell'attività di un comitato internazionale, di cui io ho avuto l'onore di essere eletto vicepresidente, e definisce regole, protocolli, soluzioni e modelli impiegati dai partners del programma Artemis per simulare la missione».

Artemis è alla fase uno, ma si andrà avanti con la seconda e terza fase, che nel 2026 dovrebbe portare di nuovo l'uomo, e anche la prima donna, sulla Luna. Si pensa ad un insediamento stabile sul suolo lunare come prima tappa di un viaggio su Marte. Le varie missioni vanno prima simulate e monitorate, per studiare lo scenario della missione. Poi si passa alla fase operativa vera e propria. Il programma è finanziato con 35 miliardi di dollari dal governo americano e coinvolge anche le agenzie spaziali Europea (Esa), Italiana (Asi), Giapponese (Jaxa), Britannica (UK Space Agengy) e Canadese (Csa).

«È un programma molto ambizioso e noi siamo orgogliosi di parteciparvi. L'obiettivo finale resta Marte - dice ancora Garro - ma per ora si punta alla partenza del 2 settembre». Una missione che servirà pure a lanciare l'ateneo calabrese davvero tra le grandi università del mondo, con conseguenti ricadute anche sul territorio, dove si auspica la nascita di diverse aziende spin-off.