VIDEO | L'ex presidente del Consiglio ha affrontato anche il tema dei conflitti in corso: «Oggi siamo più deboli, all'epoca della guerra in Libano convincemmo anche agli americani a fermare la guerra»
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«Penso che l'Europa abbia la grave responsabilità di aver fermato la missione navale internazionale che aveva lo scopo di salvare i naufraghi ed evitare tragedie come quella di Cutro». Lo ha detto il presidente della Fondazione Italianieuropei Massimo D'Alema questo pomeriggio all'università Magna Grecia di Catanzaro per un convegno dal tema "L'Europa nel nuovo ordine internazionale".
A margine dell'iniziativa, sollecitato dai giornalisti ha commentato la tragedia avvenuta un anno fa davanti la costa di Steccato di Cutro, in cui persero la vita 94 migranti. «Penso che il fatto che centinaia e centinaia di persone muoiano nel mare di fronte casa nostra senza e che noi facciamo nulla per salvarli è una negazione dei fondamentali principi e valori dell'Unione Europea». L'ex presidente del Consiglio si è poi soffermato anche sui conflitti in corso affermando che «l'Europa oggi sembra più debole».
«Paradossalmente è più semplice fare la guerra che fare la pace - ha aggiunto -, però se c'è la volontà politica di fare la pace può essere costruita. È chiaro che nessuno dei contendenti di queste guerre farà la pace da solo, è la comunità internazionale a doverli spingerli. Noi lo facemmo quando ci fu la guerra tra Israele e Libano, l'Unione Europea intervenne convincendo anche gli americani e alla fine si fermò la guerra. Ci fu una forza internazionale guidata dall'Italia, sembra che questo sia accaduto un secolo fa ma è successo nel 2006. È possibile se c'è la forza della comunità internazionale».