La nostra Regione occupa il penultimo posto della classifica nazionale. Peggio fa soltanto la Basilicata. Regina nei valori assoluti la Lombardia
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C’è una buona notizia e una cattiva notizia: la buona riguarda le donne, la cattiva la Calabria in generale (ma con qualche attenuante). Parliamo di stipendi e del trittico in rima: fluttuazioni, inflazioni e intenzioni. Secondo un report stilato dall’Osservatorio JobPricing, il mercato del lavoro non vive certo un momento di stasi ma è parte di un movimento che mira a trovare nuovi punti di equilibrio dopo lo scossone dovuto alla pandemia. L’inflazione morde il calcagno e il dato cristallizzato nei numeri parla di un 8.1% registrato nel 2022 (8.7% considerando il dato Ipca al livello europeo). Dalla fotografia di JobPricing le retribuzioni globali annue (Rga) vedono un calo nelle retribuzioni dei dirigenti e un aumento di quelle degli impiegati (4,5%), operai (2,9%), Quadri (1,8%) con un buon margine di crescita per quanto riguarda il lavoro delle donne (il trend parla di un +5,1% rispetto al 2,2% maschile).
La Calabria tra il fondo e la metà del guado
La Calabria, com’era prevedibile, si attesta sul fondo del barile, penultima davanti alla Basilicata. Nella classifica delle regioni dove si guadagna di più, il confronto con la top player Lombardia, regina nei valoro assoluti, (lì il reddito annuo lordo è di 32.534 euro) fa specie, considerando che da queste parti il Ral è di 26.367 euro. Da un punto di vista di trend di crescita, la hit fa meno male perché la Calabria risale fino a metà listino e agguanta un +3,7% pur se piegata da un’inflazione dell’8,1%.
Dove il lavoro si muove di più
Tra i settori considerati più dinamici, in Italia, spicca l’ingegneria (+5% sul Reddito annuale lordo), segue il segmento delle assicurazioni (+5%), del comparto alimentare- bevande-beni di largo consumo (+4,9%), oil e gas (+4.7%). Chiudono al ribasso il settore aeronautico (0,5%) e infine quello delle agenzie per il lavoro che, paradossalmente, in un momento di bisogno marcano un deludente 0,8%.
Le variazioni % della Ral (Reddito annuo lordo) rispetto al 2021
AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA 3,9
ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO 4,9
CARTA 2,3
CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA 1,9
CHIMICA 2,6
FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE 1,7
METALLURGIA E SIDERURGIA 2,3
AERONAUTICA 0,5
APPARECCHIATURE ELETTRONICHE
ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE 2,4
AUTOMOTIVE 2,1
GOMMA E PLASTICA 1,9
LEGNO 4,3
MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI INDUSTRIALI
E PRODOTTI IN METALLO 2,6
OIL & GAS 4,7
MODA E LUSSO 3,2
NAVALE 2,4
TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI 5
EDILIZIA E COSTRUZIONI 4,1
ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI 4
GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO 1,5
AGENZIE PER IL LAVORO 0,8
ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO 4,1
ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 4,6
CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE
E AMMINISTRATIVA E RICERCHE DI MERCATO 2
HOTEL E RISTORAZIONE 3,2
INGEGNERIA 5,4
MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE ED EDITORIA 2,8
SERVIZI ALLA PERSONA 4,1
SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE 2,7
SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE 3,7
TELECOMUNICAZIONI 2,2
TRASPORTI E LOGISTICA 4,4
TURISMO E VIAGGI 4,1
ASSICURAZIONI 5,2
BANCHE E SERVIZI FINANZIARI 4,1
TOTALE 3,4