Si chiamava Alberto Vitale. È solo l’ultima delle vittime della SS 106 Jonica. È successo ieri, in serata, a Bovalino. L’ottava vittima di questo 2025, la terza in appena dieci giorni, dal 18 marzo a oggi. Un numero incredibile che fa paura a tutta la regione, ma che purtroppo non è una novità. C’è un motivo se la Statale che collega la parte orientale della nostra costa è conosciuta da anni come “la strada della morte”. E i dati che riguardano i corpi pianti lo dimostrano

Nel 2024 sono state quasi trenta le vittime, praticamente la media di una ogni dieci giorni nel corso dell'anno solare. Una media spaventosa che quest'anno si sta mantenendo. Con otto morti nel giro di appena tre mesi.

SS 106 Jonica, l'accordo per la messa in sicurezza è ricco (ma arriva tardi)

E dire che il 20 marzo scorso era stato annunciato in pompa magna l'accordo firmato fra Regione Calabria e Ministero dei Trasporti per la SS 106 Jonica. 3 miliardi e 800 milioni, una cifra esorbitante per ultimare la strada e toglierle l'etichetta di arteria della morte. Peccato, però, che questi soldi arrivino troppo tardi. Nel giro di quindici mesi la statale ha collezionato trentacinque vittime divise fra le varie province calabresi.

Delle otto vittime del 2025, la metà ha trovato la morte in provincia di Cosenza. L'ultima, Salvatore Cecala, ad Amendolara il 21 marzo scorso. Ventiquattr'ore dopo l'incontro di Roma fra Occhiuto e Salvini. Altre due vittime sono state nel territorio di Corigliano-Rossano, un'altra invece in quello di Villapiana. Tutte in meno di due mesi l'una dall'altra. Ma se i dati sono impietosi soprattutto nella zona nord della regione, è tutta la Calabria a piangere le proprie vittime. In attesa di un intervento che, quando arriverà, avrà fatto comunque ritardo.