Il primo cittadino: «La Regione ce la sta mettendo tutta e continua a finanziare i progetti della 482 proprio per mantenere vive le tradizioni»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Giuseppe Bosco, sindaco di Firmo, da tempo attivo nel campo della cultura e della tutela delle minoranze linguistiche, ha espresso ai microfoni di Arberia News la sua preoccupazione per il progressivo calo demografico, in particolare quella che investe la propria cittadina.
«Stiamo soffrendo lo spopolamento anche noi, purtroppo – dice il sindaco Giuseppe Bosco -, siamo un paese di passaggio, ma almeno abbiamo lo svincolo dell’A2 e soffriamo meno di altri comuni».
Il calo della popolazione è una realtà che sta ridisegnando il panorama delle comunità italiane. Paesi un tempo vibranti rischiano oggi di diventare piccoli musei di una cultura passata e le lingue minoritarie, come l'arbereshe, affrontano una sfida senza precedenti. Azioni amministrative per incentivare la “resistenza” a continuare a vivere nel borgo, di tutela per mantenere i numeri della popolazione. «Soprattutto negli ultimi tempi noi manteniamo le aziende in essere e comunque incentiviamo anche le nuove aziende che si prospettano nel mondo del lavoro. Con tante difficoltà manteniamo in parte questo discorso delle aziende che vogliono investire a Firmo – continua la massima carica cittadina - e quindi investono nel proprio comune o anche persone che vengono da fuori e trovano terreno fertile per poter investire nelle loro attività all'interno del nostro comune».
Tuttavia, nella sua riflessione ha trovato anche un punto di luce, la legge regionale 482, un pilastro fondamentale nella salvaguardia delle minoranze linguistiche. «Ma da questo punto di vista, dovremmo fare più rete tra di noi – osserva con senso critico il sindaco Bosco -, la Regione ce la sta mettendo tutta e sta finanziando, continua a finanziare i progetti della 482 proprio per mantenere vive le tradizioni, gli usi, i costumi e lo sportello linguistico che è fondamentale per un comune come il nostro, di origine arbereshe, poter mantenere queste tradizioni ancora per lungo tempo».
Secondo in sindaco Bosco, la legge non solo offre strumenti concreti per la protezione delle lingue ma contribuisce anche a un senso di appartenenza e orgoglio culturale nelle giovani generazioni. «Per certi versi soffriamo lo spopolamento ma in realtà il nostro essere arbereshe è un valore aggiunto. I giovani continuano a parlare e a tramandarsi appunto gli usi e i costumi della lingua e delle varie tradizioni che esistono ormai da secoli».
Il messaggio del sindaco Bosco è chiaro. La tutela delle minoranze linguistiche non è solo una questione culturale ma anche una strategia per rivitalizzare i territori. Con l'applicazione della legge 482 e il coinvolgimento di tutti il futuro delle comunità italiane può ancora riservare sorprese attive. «Proprio per questo, una peculiarità della mia amministrazione – conclude Bosco -, è di aver coinvolto i giovani di Firmo, Lungro e Acquaformosa e creato l'Arberia, c'è anche la scuola calcio dell'Arberia. Proprio per mantenere vive le tradizioni e quindi lo sport nei nostri paesi abbiamo coinvolto anche i comuni limitrofi che sono anche loro di origine arbereshe.»