Gli eventi in programma fino al 6 ottobre. Tra i temi affrontati anche la famiglia e la relazione tra padri e figli
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È entrata nel vivo la XXII edizione di Primavera dei teatri, il festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea che, dopo il prologo nel capoluogo regionale che ha visto protagonisti spettacoli internazionali e di danza, è approdato a Castrovillari, cittadina ai piedi del Pollino e sede storica del festival, divenuta ormai un punto di riferimento sui nuovi linguaggi scenici e luogo di confronto tra generazioni di artisti.
In cartellone sette giorni di spettacoli, dal 30 settembre al 6 ottobre, fra anteprime e debutti, ma anche momenti di incontro, performance itineranti e presentazioni.
Ad aprire la programmazione dedicata al teatro, “V Canto, Inferno, Dante”, un breve studio di Scena Verticale interpretato da Saverio La Ruina, con le incursioni canore di Cecilia Foti e l’occhio esterno di Dario De Luca. Un lavoro che sperimenta sulla commistione tra recitazione e voce cantata, facendoli dialogare con le immagini girate seguendo le suggestioni del V Canto dell’Inferno di Dante.
Il festival si propone di interrogare il presente, aprendo riflessioni su tematiche fortemente attuali come le trasformazioni e le contraddizioni della famiglia contemporanea, questione al centro di “Dei figli” di Mario Perrotta. Un lavoro realizzato con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati: tredici personaggi per un intreccio amaramente comico, un avvitamento senza fine di esistenze a rischio, imbrigliate come sono nel riflettere su sé stesse.
Il tema della genitorialità è stato protagonista anche di “Dammi un attimo” in Prima nazionale al Festival Primavera dei Teatri per il progetto Calabria Showcase promosso dalla Fondazione Teatro Politeama Città di Catanzaro. Un lavoro scritto e diretto da Francesco Aiello e Mariasilvia Greco, in scena insieme ad Elvira Scorza per raccontare la vicenda di due giovani incapaci di immaginarsi genitori nel mondo della precarietà.
Debutto anche per Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani con “Confessioni di sei personaggi”, spettacolo ispirato ai “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello.
La famiglia e in particolare la relazione tra padri e figli sono stati protagonisti anche di “Real Heroes”, performance itinerante e immersiva di Mauro Lamanna e Aguilera Justiniano che racconta le storie di due padri costretti a separarsi dai loro figli per amore, per dovere, ma soprattutto per resistenza.
Grande partecipazione e lunghi applausi per l’anteprima nazionale di “Danzando con il mostro”, il primo gesto artistico comune di Serena Balivo, Mariano Dammacco e Roberto Latini che vuole indagare su un preciso tipo di tormento, quello che una persona può dare a se stessa, e da se stessa subire. In scena due figure che vestono abiti eleganti, un uomo e una donna – interpretati da Roberto Latini e Serena Balivo – forse due emanazioni della mente della creatura che vive nella torre al centro del palcoscenico.