Franca, Mario, Ida, Serafina, Raffaele, Paola, Iolanda, Giuseppina, Rosario, Antonio, Salvatore, Concetta, Vinicio. Tredici persone i cui cuori hanno smesso di battere per sempre nella notte tra il 9 e il 10 settembre del 2000. Dopo ore di intensa pioggia, il torrente Beltrame esondò e un'onda assassina, fatta di fango e detriti, travolse il camping Le Giare, a Soverato, dove alloggiavano. 

Tra le vittime vi erano disabili e volontari dell'Unitalsi di Catanzaro che si trovavano lì insieme per il consueto campo estivo. Giorni spensierati e felici che si sono presto trasformati in un incubo. Dodici corpi sono stati recuperati, il tredicesimo non è mai stato ritrovato. 

Sono trascorsi 23 anni da quella notte, ma la memoria di una tale tragedia continua a vivere, soprattutto nei cuori di chi intervenne tentando di strappare al fango più vite possibili. La strage del camping Le Giare è stata infatti ricordata con un video postato su Twitter dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, «per non dimenticare le vittime di questa tragedia». «Pioggia e fango non fermarono gli oltre 300 vigili del fuoco impegnati nei soccorsi», viene rammentato a corredo delle immagini di quei giorni. Sui social «quella tragica notte di fine estate» è stata ricordata stamattina anche dal Dipartimento nazionale di Protezione civile: «Il torrente Beltrame straripò travolgendo il camping Le Giare e inghiottendo roulotte, bungalow e veicoli».

E autorità militari, religiose e civili si sono riunite oggi a Soverato, nel luogo della tragedia, per deporre una corona di fiori e omaggiare la memoria delle tredici vittime. A seguire poi, nella sala consiliare “Bruno Manti” del Palazzo di città di Soverato, la presentazione di “PRE-RES Soverato 2023” ossia l’esercitazione nazionale di Protezione civile che si svolgerà in autunno proprio nella cittadina ionica.