Il primo cittadino di Sellia Davide Zicchinella racconta la sua esperienza con l'associazione evangelica Ministero Fonte di Grazia: «Tu dai 10 e ricevi 100. Sempre»
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«Non dimenticherò mai lo sguardo riconoscente delle mamme dei bambini del Burkina Faso. Ho visitato tantissimi bambini, nel corso della Missione, e ho visto il sorriso di gratitudine delle mamme, una cosa che tocca il cuore. Quei sorrisi per me sono la più preziosa "parcella", una cosa veramente di grande valore».
Con il cuore pieno di gioia e tanta felicità (nonostante le gravi difficoltà ambientali) il dottore Davide Zicchinella è tornato a Sellia (CZ) da una delicata missione in Burkina Faso. Perché felice? «Perché l'Africa ti entra per sempre nel cuore. Tu dai 10 e ricevi 100. Sempre».
Zicchinella, sindaco di Sellia da molti anni, è un medico, un pediatra che svolge la professione con tanto amore e dedizione. Non si nega mai, sempre attento e scrupoloso. Un pediatra è un medico abituato a lavorare con i pazienti più deboli, complessi e delicati.
Così quando al dottore Zicchinella giunge una proposta da parte dalla Associazione Evangelica Ministero Fonte di Grazia non riesce e non può dire di no. Nonostante il viaggio fosse decisamente a rischio: in Burkina Faso a gennaio e settembre 2022 ci sono stati due colpi stato. Il gruppo quindi ha corso non pochi rischi.
A Zicchinella è toccato occuparsi dell'aspetto sanitario della missione dell’Associazione in Burkina Faso. L'associazione Cristiana Evangelica retta dal Pastore Giovanni Aiello di Mesoraca ha sedi in Calabria (Mesoraca, Roccabernarda e Petronà) ed in Svizzera Tedesca (Zurigo) e Svizzera Italiana (Taverne). Ad organizzare la Missione è il pastore Febe Marrazzo .
Davide Zicchinella sa di andare incontro ad un impegno gravoso e complesso. Prima di tutto ha studiato la situazione sanitaria ed economica del Burkina Faso. In un Paese poverissimo, dove manca tutto e il sistema sanitario è a pagamento. Ovviamente c’è un‘ impressionante domanda di salute inevasa. Da evidenziare la totale mancanza di infrastrutture nella capitale e ancoro peggio nei villaggi più lontani ed isolati che la missione è riuscita faticosamente a raggiungere attraverso strade strette e sterrate. Totalmente assenti i servizi di base come l’acqua potabile e la corrente elettrica. Condizioni quindi di estrema povertà.
Racconta il dottore Zicchinella: «Dopo aver visto che nel Paese degli Uomini Integri manca tutto, mi sono convinto ancora di più ad andare, pur sapendo di correre qualche rischio per partecipare a questa missione». L’organizzazione religiosa è da 7 anni che va in missione in Africa. Ora è stato deciso di potenziare l'aspetto sanitario. Grazie a questa missione si sono costruiti negli anni decine di pozzi, scuole e strutture sanitarie, oltre agli aiuti alimentari e di vestiario, al finanziamento di tanti progetti di sviluppo locale attraverso il microcredito, alle adozioni a distanza e agli incentivo all'artigianato locale.
«Ho negli occhi ancora le migliaia di bambini in fila ordinata -dice il pediatra- per ricevere una visita medica (alcuni per la prima volta nella loro vita), indumenti, materiale scolastico. Capitava anche di vederli in fila per giocare o per avere una caramella».
Alla missione hanno preso parte in 19, ben 13 sono calabresi e 6 dalla Svizzera. Oltre al medico Zicchinella c’era anche una infermiera Rossella Bilotta.
La missione si è occupata di tanti casi, dai più difficili a quelli più delicati.
Un caso spiega bene il clima in cui si è svolta la missione: in uno dei tanti villaggi del Burkina Faso il pediatra calabrese e il suo gruppo di missionari stavano per ripartire quando un papà porta alla sua attenzione il figlio che aveva una infezione al cuoio capelluto. Tratta l'infezione e consegna al papà i farmaci con tutte le istruzioni del caso. Ziccchinella nota che l’uomo indossa vestiti strappati e consumati. L’uomo era pure scalzo. Trovati un paio di sandali del numero giusto, una maglietta e un paio di pantaloncini, istintivamente Zicchinella toglie gli indumenti vecchi all’uomo e gli mette quelli nuovi. Appena finisce si leva da parte di tutti i presenti un caloroso applauso di approvazione e ringraziamento: «Ho percepito e visto negli occhi dei presenti un forte sentimento di condivisione e solidarietà. Eppure erano tutti nel bisogno, ma la felicità di un bambino del loro villaggio è diventata la felicità di tutti».
La Missione coinvolge ogni anno tante persone. Come la signora Alba Lavorato, detta zia Alba. È la zia degli africani. È una 70enne che vive in Svizzera, originaria di Mesoraca che durante l’anno fa le pulizie per recuperare soldi che poi dà in beneficenza ai poveri del Burckina Faso. Otre 10mila franchi ogni anno.
O come un giovane agente di Commercio di Petronà, Rosario Caligiuri, che da 7 anni va in Missione a portare sorriso ai bambini africani, facendoli giocare. Lo conoscono e lo aspettano migliaia di bambini.