Dalla miniatura in argento della fontana settecentesca di Palazzo Chigi, omaggiata al G8 de L’Aquila ai ‘grandi’ della terra, a quella della Cattolica di Stilo; sul palco di Siderno brillano i preziosi manufatti del maestro orafo Crotonese Gerardo Sacco, celebrato nella cittadina della Locride, con un elegante défilé dei suoi gioielli, per i 60 anni di carriera e per il Leone d’oro alla carriera ricevuto a Roma, a febbraio, nella sala Zuccari del Senato. Una serata voluta dall’amministrazione comunale di Siderno e dall’associazione Accademia del bergamotto di cui l’artista crotonese è presidente onorario.

L'evento a Siderno

«Celebriamo l’eccellenza calabrese: il maestro Gerardo Sacco, ma anche il bergamotto di Reggio Calabria - ha spiegato Vittorio Caminiti, presidente dell’Associazione Accademia del Bergamotto - siamo stati felici dell’invito della città di Siderno perché è la prima volta, in tantissimi anni dell’accademia, che una città della ionica ci invita a parlare di bergamotto in terrà di bergamotto. Abbiamo approfittato di questa occasione legata agli importanti riconoscimenti ricevuti dal maestro Gerardo Sacco e siamo davvero emozionati di poter essere qui».

Le opere di Sacco

Prima di mostrare al numeroso pubblico presente sul lungomare cittadino i gioielli e le opere che Gerardo Sacco custodisce in alcuni musei in diverse città italiane, l’amministrazione comunale ha espresso la propria soddisfazione nell’ospitare il maestro orafo crotonese: «È una serata importante più che per i sidernesi per la Calabria intera - ha commentato il sindaco di Siderno Mariateresa Fragomeni - perché celebriamo un’artista di fama internazionale che è riuscito a portare nel mondo l’immagine bella della Calabria, rappresentando con i suoi gioielli una cultura identitaria, tutto ciò che è stato il mediterraneo e la Calabria come crocevia della cultura magnogreca».

La storia della Calabria nelle opere di Sacco

Dalla mitologia all’architettura, dall’archeologia alla fede e gli utensili della cultura contadina; quelle di Gerardo Sacco sono opere che raccontano la storia della terra in cui ha deciso di tornare per affermarsi. «Se fossi rimasto a Valencia, a Milano, Torino sarei diventato uno dei tanti. A Crotone, in Calabria, sono diventato Gerardo Sacco; perché non ho avuto la possibilità di studiare. Orfano dalla nascita, il mio patrigno mi ha tolto dalla scuola e non avendo cognizione di educazione artistica, disegno oppure storia dell’arte, non ho fatto altro che attingere alle mie radici. Come un cantastorie che, in dialetto, racconta la propria musica o un poeta che scrive della propria terra; io anziché la penna o i pennelli ho utilizzato i miei utensili da lavoro».