Un esempio di fede, pacificazione, coraggio nell'affrontare le ingiustizie e dedizione per gli altri.
Una figura importante nella storia del Cristianesimo e tra le Sante più venerate.
I suoi scritti sono molto attuali e da monito per le odierne generazioni: «Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi».
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Santa Caterina, dipinto Rutilio Manetti
Un esempio di fede, pace, di coraggio nell'affrontare le ingiustizie, di una profonda spiritualità e dedizione per gli altri.
Si commemora, oggi 29 aprile, Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e compatrona d’Europa.
È una figura importante nella storia del cristianesimo ed è una delle Sante più venerate dalla Chiesa cattolica. È stata una religiosa, mistica e teologa, nota per il suo impegno nella riforma della Chiesa, per il suo ruolo nel sostenere il papato di Roma, per l’opera di carità verso gli ultimi, di promozione del Vangelo e il tentativo di pacificare le fazioni contrapposte in Italia e nel mondo.
Gioventù e vocazione
Santa Caterina da Siena, il cui nome completo era Caterina Benincasa, nacque il 25 marzo 1347 a Siena. Era la ventiquattresima di venticinque figli. Fin da giovane ebbe visioni e un'intensa esperienza spirituale. Avrebbe scelto di vivere in una forma di contemplazione, abbandonando le prospettive di un matrimonio tradizionale. A diciassette anni, entrò nell'Ordine dei Domenicani, anche se non in modo formale, dedicandosi alla vita di preghiera.
Attività e missione
Caterina diventò nota per le sue visioni mistiche e il suo profondo amore per Dio. Sviluppò anche una forte attitudine per le questioni sociali e politiche, spingendo i leader della sua epoca verso una maggiore giustizia e moralità. Un aspetto centrale della sua missione fu l’impegno per la riforma della Chiesa e il tentativo di riportare il Papa a Roma durante un periodo di grande crisi, quando il papato si trovava ad Avignone.
Scritti
Caterina è anche conosciuta per i suoi scritti, tra cui le "Lettere", inviate a vari leader politici e religiosi dell'epoca, e il "Dialogo", un'opera mistica in cui esplora la relazione tra Dio e l'anima. Il suo è un importante contributo alla teologia e alla spiritualità cristiana. Scritti molto attuali a distanza di centinaia di anni e da monito per le odierne generazioni.
«Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito»; «Non accontentatevi delle piccole cose, perché Egli, Iddio, le vuole grandi!»;
«Niente attrae il cuore di un uomo quanto l'amore! Per amore Dio lo ha creato, per amore suo padre e sua madre gli hanno dato la propria sostanza, egli stesso è fatto per amare».
Morte e canonizzazione
Caterina morì il 29 aprile 1380 a Roma, sfinita dalle troppe penitenze, a 33 anni, la stessa età di Cristo crocifisso. Fu sepolta a Roma, nel cimitero di Santa Maria sopra Minerva: il corpo è ancora conservato in tale basilica. Ma l'anno successivo, nel 1381, la
sua testa fu portata come reliquia a Siena, e nel 1385 fu oggetto di culto solenne e portata in processione nella basilica di San Domenico, dove tuttora è conservata, insieme a un dito e vari oggetti che entrano in contatto con lei. La sua canonizzazione avvenne nel 1461 per mezzo di Papa Pio II, a seguito a un processo che ha riconosciuto le sue virtù e la sua influenza sulla Chiesa. È stata proclamata patrona d'Italia nel 1939 da Pio XII (insieme a san Francesco d'Assisi). Nel 1970 Papa Paolo VI la proclamò Dottore della Chiesa, riconoscendo la sua importanza teologica e spirituale. Giovanni Paolo II il 1º ottobre 1999 la nominò compatrona d'Europa (con Santa Brigida di Svezia e Santa Benedetta della Croce).