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VIBO VALENTIA - Sfruttamento del lavoro minorile e violazioni della normativa sull'immigrazione. Questi i reati per i quali i carabinieri della Stazione di Zungri diretti dal maresciallo Dario Randazzo hanno denunciato due cittadini marocchini, S.M., 40 anni, ed S.C., 26 anni, rispettivamente padre e zio di un minore di 14 anni costretto a lavorare sotto il sole in spiaggia e senza possibilità di bere.
Disidratato e sofferente. I tre marocchini - padre e figlio residenti a Stefanaconi, lo zio del ragazzo a Sant'Onofrio - sono stati trovati dai carabinieri sulla spiaggia di Zambrone, localita' turistica del Vibonese, mentre erano intenti a vendere set di coltelli da cucina contenuti in apposite valigette. Il ragazzo di 14 anni è stato trovato disidratato ed in evidente sofferenza.
Alibi Ramadan. Padre e zio si sono "giustificati" riferendo che, trovandosi nel mese del Ramadan, è impedito loro di mangiare e bere dall'alba sino al tramonto. Il ragazzo ha inoltre raccontato ai militari dell'Arma di essere costretto a lavorare per potersi comprare i libri scolastici. I set di coltelli messi in vendita, ben 15, per un valore di circa 3mila euro, sono stati sequestrati dai carabinieri i quali hanno poi provveduto ad interessare la Procura per i minorenni di Catanzaro in ordine alla tutela del ragazzo, mentre i due adulti sono stati deferiti alla Procura di Vibo Valentia.