La partita degli errori, ma anche la gara nella quale si stava sognando il colpaccio. Il volo verso l’alto si è interrotto dopo un’ora, ma a mente fredda se da un lato la Vibonese può recriminare per i due errori che hanno rimesso in piedi il Trapani, dall’altro lato bisogna anche evidenziare la forza e il potenziale della capolista.

Siciliani spietati e d’altronde i cambi fanno spesso la differenza, per una squadra che già così farebbe la sua ottima figura nei professionisti. Una formazione che può permettersi di sostituire Sartore con Convitto, oppure di schierare lì davanti uno come Cocco (14 presenze e 12 reti) è difficile da trovare a queste latitudini e questo conferma ancora una volta le intenzione del presidente Antonini.

Al di là degli episodi, compreso il clamoroso abbaglio arbitrale in occasione del penalty inesistente concesso al Trapani, deve far riflettere il calo mentale e di attenzione da parte della Vibonese. Sono stati commessi svarioni evitabilissimi e poi si doveva mantenere la calma anche dopo il pari del Trapani, quando la gara era tutta da giocare. Le sostituzioni non hanno poi aiutato Buscè, questo è chiaro. Resta la soddisfazione di aver visto tanta gente allo stadio, con moltissime mamme e bambini, grazie alla politica del club di favorirne l’ingresso. Una iniziativa da replicare in futuro, anche se la Vibonese avrebbe davvero potuto regalarsi la prosecuzione di un sogno. Con il Siracusa ko per la prima volta e con il Trapani che, a sua volta, stava soccombendo a Vibo, i giochi per la promozione diretta avrebbe potuto riaprirsi. Un vero peccato.