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«Oggi è stata commessa una palese discriminazione nei confronti di una Istituzione libera e secolare come la Massoneria e c’è stata una grave violazione della democrazia e delle leggi dello Stato. Il sequestro degli elenchi dei liberi muratori del Grande Oriente d'Italia appartenenti alle logge di Calabria e Sicilia da parte della Commissione Antimafia presieduta dall'onorevole Rosy Bindi, è un atto arbitrario e intimidatorio».
Lo afferma il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, dopo il sequestro degli elenchi degli iscritti, da parte della Gdf, delle logge siciliane e calabresi, così come richiesto dalla Commissione Antimafia.
«Quando il protagonismo politico, mascherato da indagine, prende il sopravvento si finisce per percorrere una strada che porta lontano dalla necessità di capire e che finisce per sconfinare nell'illegalità. Si fa solo del sensazionalismo che non serve ad altro che ad alimentare una ingiustificata ed intollerabile caccia all'uomo e che colpisce migliaia di cittadini perbene iscritti ad una nobile istituzione.
Chi ha riportato indietro le lancette della storia - continua - arrivando a prendere provvedimenti che certi regimi in passato hanno attuato, si assuma oggi le proprie responsabilità. Sappia che noi massoni andremo sino in fondo a questa triste pagina che qualcuno ha voluto scrivere a tutti i costi e che abbiamo già denunciato l'illeicità dell'azione esercitata dalla Commissione. Il Grande Oriente d'Italia si tutelerà in tutte le sedi italiane ed europee perché non vengano intaccati i principi fondamentali del libero pensiero e non venga oscurata una grande fiamma che alimenta la Libertà nel nostro Paese. Uniti in catena, con grande forza, coraggio e orgoglio gridiamo ad alta voce: “Viva il Grande Oriente d'Italia”».