Riceviamo e pubblichiamo la lettera attraverso la quale  un gruppo di lavoratori ex dipendenti Infocontact  chiede al Prefetto di Catanzaro Luisa Latella di intercedere per avere lumi sulla loro situazione dopo il sequestro beni  di oltre 26 milioni di euro nei confronti della società di capitali operante nel settore dei call-center e dei due amministratori:

 

 

 


“Chi le scrive è un gruppo di lavoratori ex dipendenti Infocontact (si ricorderà certamente di noi) che ancora oggi si ritrovano a dover sbattere contro il muro imposto da una Giustizia, che poco si riscontra nella parola stessa e che in seguito agli ultimi accadimenti sembra venire sempre meno. Sfiducia e sgomento nei confronti di quelle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto delle regole, ed invece a pagare è sempre il più debole, mentre i veri responsabili, a parte confische, non sembrano pagare più di tanto (sappiamo come la maggior parte di queste vadano a finire: con un nulla di fatto). Sono passati giorni dalla notizia del blocco dei beni degli amministratori della ex Infocontact, attraverso il maxi sequestro per l’equivalente di 26 milioni di euro. Alla notizia i lavoratori pensavano di poter finalmente avere quello che nel giro di poco è stato loro tolto con un buco di oltre 60 milioni e i vari crediti finiti nello Stato Passivo in cui i vari creditori si contavano in migliaia tra creditori diretti e non… . A distanza di alcuni giorni però, un’altra notizia, successivamente confermata dai commissari straordinari, del blocco dei crediti della Infocontact in amministrazione straordinaria, ha gettato nello sconforto gli ex dipendenti, che pensavano di li a breve di poter recuperare almeno una parte dei sacrifici effettuati negli anni di lavoro, specie negli ultimi con grande difficoltà… un blocco avvenuto ed una richiesta di dissequestro già avviata dai commissari… la guardia di finanza che blocca i funzionari scelti dal ministero… la legge contro la legge… almeno noi la percepiamo così, e restiamo basiti! Prefetto Latella, più di una volta ha seguito la vicenda in prima persona e anche questa volta ci rivolgiamo a lei affinché possa intercedere per nostro conto e chiede lumi su questa situazione che ha dell’incredibile, proprio per la posizione che lei ricopre può determinare una rapida e positiva conclusione della stessa. Auspichiamo che questa volta la Giustizia segua il corretto percorso e che paghi chi veramente deve…”.