San Procopio, Aspromonte: a causa di un contenzioso da 80mila euro con il Comune, Sorical ha diminuito l'erogazione lasciando a secco 500 persone. Stamattina un comitato spontaneo ha atteso invano l'arrivo del sindaco Giunta
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Venti giorni senza acqua. A San Procopio, piccolo centro nel cuore dell’Aspromonte, i rubinetti sono a secco dal 18 febbraio scorso. La Sorical ha diminuito di molto l’erogazione per un contezioso di circa 80mila euro con il Comune. I cittadini, stanchi, hanno formato un comitato spontaneo e questa mattina hanno inscenato un protesta pacifica davanti al municipio.
Senza acqua in piena crisi sanitaria
La mancanza di acqua è un problema enorme in qualsiasi momento, e soprattutto lo è durante una grave crisi sanitaria come quella che stiamo attraversando a causa del coronavirus. «A causa di questo contenzioso – dichiara la signora Serafina Anile – dal 18 febbraio scorso siamo senza acqua. Questo è paesino di 500 anime, ci vivono moltissimi anziani, molti dei quali stanno male. Ci siamo rivolti a tutte le autorità ma nessuno ci risponde». La signora Anile ci porta nella sua casa per farci vedere come dal rubinetto il flusso di acqua sia flebile. Un problema insormontabile, soprattutto quando si vive con una mamma molto anziana e ammalata. «Non posso lavare mia madre perché non ho acqua calda – sottolinea la Anile – Stanotte mi sono dovuta svegliare alle tre per riempiere la caldaia e accendere i riscaldamenti».
Sindaco part time
Per strada ci sono madri con figlie e anziani. I cittadini in piazza si lamentano dell’assenza del sindaco Giovanni Giunta, che risiede fuori e pare si veda in Comune solo un paio di giorni a settimana. «Ho parlato a inizio settimana con il sindaco – dice Caterina Marafioti – per una lettera che abbiamo scritto al prefetto. Stamattina il sindaco doveva parlarci della risposta, ma non si è visto». A protestare c’è anche Giuseppina Alvaro, che sventola un certificato medico che attesta la sua grave malattia. «Sono una malata oncologica – spiega la Alvaro – ogni otto giorni faccio la chemio e in casa da quasi un mese non ho acqua».
Paese a secco e l'acqua si spreca...
Anche in Comune i dipendenti si devono arrangiare: nei bagni non c’è acqua e bisogna usare i secchi. E pensare che a poche centinaia di metri da lì si materializza la beffa per i cittadini di San Procopio. L’acquedotto comunale è pieno perché il flusso verso il paese è stato diminuito e l’acqua in eccesso viene espulsa e va persa. «Questa è acqua che la Sorical non ci dà – attacca Pino Marafioti – ma che si perde perché l’acquedotto è pieno e ha necessità di scaricarla, mentre i cittadini di San Procopio non ne hanno nelle loro case».