Il programma spazia dai dibattiti scientifici ai workshop tematici, nonchè dimostrazioni di tecniche di coltivazione sostenibile. Previste anche degustazioni
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Le sfide globali legate alla sostenibilità agricola e alla sicurezza alimentare trovano una risposta concreta nella conservazione della biodiversità. La biodiversità agricola è il cuore di un'agricoltura sostenibile e resiliente. La conservazione dei semi antichi non è solo un atto di tutela del passato, ma una necessità per il futuro della sicurezza alimentare e della sovranità agricola. Con questo spirito nasce la prima edizione del Simposio nazionale sulla Conservazione dei semi antichi e della biodiversità agricola, che si terrà il 7 aprile 2025 presso il RiMuseum a Rende (Cs), un appuntamento di alto valore scientifico e culturale che punta a diventare un evento annuale di riferimento per studiosi, agricoltori e professionisti del settore.
L’evento, organizzato dall’Associazione scientifica biologi senza frontiere e PerBenessere, con il patrocinio della Regione Calabria, della Federazione nazionale dei biologi e dell’ARSAC vedrà la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e rappresentanti del mondo accademico, con l’obiettivo di sensibilizzare sull'importanza della tutela delle sementi tradizionali, vero patrimonio di biodiversità e di conoscenza agricola.
Il programma
La giornata sarà suddivisa in due momenti principali, per offrire sia un approfondimento scientifico che un’esperienza pratica e sensoriale.
La sessione mattutina sarà dedicata al dibattito scientifico e istituzionale sulla conservazione della biodiversità agricola. Relatori autorevoli, rappresentanti del mondo accademico e istituzionale affronteranno temi chiave su politiche e strategie di tutela della biodiversità agricola.
Nel pomeriggio, i partecipanti avranno l’opportunità di toccare con mano il valore della biodiversità agricola attraverso workshop tematici, dimostrazioni di tecniche di coltivazione sostenibile a partire dai semi e un’esposizione di varietà antiche e locali di sementi. Un’occasione per imparare, sperimentare e riscoprire il legame tra uomo, terra e tradizione.
La tutela della biodiversità agricola si riflette anche nei sapori antichi e genuini della tradizione. Durante l’evento, i partecipanti potranno intraprendere un viaggio alla scoperta dei gusti autentici della Calabria, attraverso una selezione di prodotti tipici strettamente legati all’ identità del territorio.
Si potranno degustare: il “Miele di Calabria” di Malito, prezioso nettare che racchiude i profumi incontaminati delle fioriture locali, il “Bocconotto di Mormanno”, piccolo gioiello della pasticceria calabrese, dal ripieno avvolgente e ricco di storia, l’Olio extravergine di oliva Nociti di Spezzano, un’eccellenza che racconta la storia dell’olivicoltura regionale, la Chjina di San Fili, antico dolce ripieno che rappresenta la convivialità e l’ingegno culinario della tradizione.
«Questa prima edizione segna l'inizio di un appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione e alla tutela del nostro patrimonio agricolo e alimentare, con l'obiettivo di creare una rete di confronto e collaborazione tra esperti e appassionati del settore. La perdita di biodiversità agricola minaccia la nostra sicurezza alimentare. È fondamentale tutelare e valorizzare i semi antichi, veri custodi della storia e della sostenibilità dell’agricoltura», anticipano i promotori.
L'evento (con ripresa integrale da Miga web tv) è aperto a tutti, dai professionisti del settore agli appassionati di agricoltura, sostenibilità e tradizioni locali. La partecipazione è gratuita e rappresenta un’opportunità unica per conoscere da vicino il valore della biodiversità agricola.

