Dall'inizio dell'anno sono giunti nei porti di Reggio Calabria e Roccella Ionica, nell'ambito del dispositivo "Triton", 1.550 migranti di cui bel 1.397 minori non accompagnati. Attualmente in tutta la provincia è data ospitalità a 562 minori, di cui 432 sono ospitati a Reggio Calabria.

 

Sono i dati forniti dal prefetto di Reggio Calabira, Michele di Bari nel corso della riunione che ha avuto oggi con i sindaci della provincia per un approfondimento del tema dell'accoglienza dei migranti. Sono presenti poi 564 migranti adulti, ospitati in primissima e prima accoglienza; inoltre operano, in provincia, diversi Centri Ssprar che offrono accoglienza di secondo livello a oltre1000 migranti.

Il prefetto, come comunicato in una nota, ha fatto presente che «occorre dare dignità all'accoglienza ed assistenza ma nel rispetto della legalità" ed ha preannunciato l'intendimento di avviare in tutte le strutture di prima e di seconda accoglienza la verifica sulla qualità dei servizi offerti a favore dei richiedenti asilo o di coloro che sono in possesso di protezione internazionale nonché sugli adempimenti delle rispettive associazioni e comunità».

 

Il prefetto ha ricordato poi che è aperto ancora il nuovo bando Sprar e ha sollecitato i Comuni che ancora non hanno partecipato a offrire la disponibilità all'accoglienza. In tale direzione ha ricordato le innovazioni introdotte dal Decreto ministeriale 10 agosto 2016 rispetto alle procedure di accesso al finanziamento delle strutture di accoglienza nella rete Sprar e ha posto l'attenzione sulle recenti disposizioni relative all'attivazione, da parte del Prefetto, di centri dedicati ai minori stranieri non accompagnati.

 

Successivamente, Di Bari «si è soffermato sull'azione di governance che intende attuare per dare risposte significative in termini di accoglienza dei migranti ma anche di coesione sociale. A tale riguardo ha rappresentato l'esigenza che la rete di assistenza e di accoglienza dei Comuni, peraltro particolarmente intensificata nelle ultime settimane, sia ulteriormente implementata affinché possa essere effettivamente assicurata una vera e propria presenza diffusa dei migranti, per evitare l'eccessiva concentrazione di immigrati in pochi territori».

  

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La questione dell'integrazione e dell'accoglienza agli immigrati, secondo il giudizio del prefetto, deve privilegiare la risposta più adeguata in termini di collaborazione e intese tra Istituzioni, Enti competenti, Associazioni e Organismi associativi e di volontariato. Posto l’accento sulle note criticità inerenti al reperimento di strutture per l'accoglienza dei migranti provenienti dagli sbarchi o qui destinati in base ai piani di riparto ministeriali nonché quella dei minori stranieri non accompagnati, che incide in modo sostanziale sul Comune Capoluogo, quale località di arrivo delle navi.

 

Su tali aspetti, Di Bari ha invitato i sindaci a manifestare le loro disponibilità a forme di accoglienza e a individuare, nei loro territori, di immobili atti a poter offrire adeguata ospitalità ai migranti. Nel contempo il prefetto ha evidenziato che «le strutture debbono, comunque, essere conformi alle normative in materia di urbanistica,  di edilizia e di prevenzione incendi, di igiene e di sicurezza». Il prefetto, conclude la nota, ha fatto presente infine che sarà, altresì, diramata una circolare ai comuni per verificare, nei territori  in cui sono presenti migranti in prima accoglienza, iniziative per lo svolgimento di attività di volontariato  da parte dei migranti.

 

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