Una foto che ha fatto il giro del mondo, suscitando generale commozione. Lo scatto, premiato con il “Siena International Photo Awards”, ritrae un bambino senza braccia e gambe mentre viene issato affettuosamente dal padre, anche lui senza una gamba. Mustafà, questo il nome del bimbo siriano, è nato senza arti superiori e inferiori in seguito ad un attacco con armi chimiche, con il gas nervino che ha compromesso gravemente la sua crescita quando era ancora nel grembo materno. Il papà ha invece perso una gamba in seguito ad un bombardamento.

La foto simbolo della guerra in Siria

 La foto è divenuta il simbolo del dramma della guerra in Siria, ma racconta anche una bella storia di solidarietà tutta italiana. Da Siena è partita una gara di solidarietà che, in breve tempo, ha portato alla raccolta di centomila euro, somma che è stata destinata ad avviare un difficile percorso di cure.

Le cure a Bologna e il ruolo del dottor Teti

Il piccolo Mustafà verrà infatti curato nel Centro protesi Inail di Budrio ( Bologna), una struttura d’eccellenza che ha ospitato anche il campione di automobilismo Alex Zanardi e, recentemente, anche una signora vibonese alla quale erano state amputate le gambe in seguito ad un grave incidente, vicenda di cui ci siamo occupati in un nostro servizio. L’area tecnica del Centro protesi di Vigorso di Budrio è guidata da un calabrese, l’ing. Gregorio Teti, 50 anni, che dirige anche il Centro protesi Inail di Lamezia Terme.

«Il caso di Mustafà – ha spiegato l’ing.Teti – è molto complesso poiché il bambino ha quattro disabilità da recuperare. Lavoreremo prima sugli arti superiori e successivamente su quelli inferiori. Cercheremo di dare al bimbo una vita diversa». Una vicenda in cui ci sono solo eccellenze italiane ed un ruolo importante è svolto da un’eccellenza calabrese.