VIDEO | Con i suoi imponenti murales, il paese ha trasformato pareti anonime in libri parlanti determinando un valore aggiunto e un attrattiva in chiave turistica
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Rinnova il volto dei borghi dell’Arbëria, la street art: questo è il messaggio che arriva direttamente da Santa Sofia d’Epiro. La riqualificazione urbana passa attraverso questa arte che per molto tempo è stata considerata quella degli “imbrattamuri” come il sindaco, Daniele Sisca, ha messo in evidenza raccontando in che modo grazie alla street art Santa Sofia d’Epiro abbia cambiato il proprio volto e fatto scuola.
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Con i suoi imponenti murales, il paese ha infatti trasformato pareti anonime in libri parlanti determinando un valore aggiunto: la bellezza diventa crescita sociale. In questo modo il modello di Santa Sofia d’Epiro ha generato una serie di contaminazioni e altri paesi hanno dato vita a operazioni simili. Il progetto, continua il sindaco, nasce all’interno di un festival estivo che attira numerose presenze ed è arricchito da eventi collaterali.
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Gli artisti scelgono i frammenti di storia arbëreshe da raccontare, ma anche di storia della Calabria, mettendo in evidenza aspetti originali e, soprattutto, diventando essi stessi portatori di un nuovo atteggiamento: quello di ricercatori di storia locale, un atteggiamento che andrebbe realmente diffuso a tutta la regione. La dimensione abitativa di Santa Sofia d’Epiro ha così determinato una rivoluzione importante, perché l’aspetto visivo è diventato un aspetto narrativo, superando quell’errore politico decennale, il “brutto” urbano che ha deturpato il volto storico di numerosi borghi…
L’arte, dunque, restituisce alla gente quello che la vecchia politica aveva rubato: la bellezza. Così l’azione politica nuova di Santa Sofia d’Epiro si rivolge alla bellezza per correggere il tiro e restituire la storia alle persone.