«Hanno ragione tutti. Chi vuole tradire per indole tradisca. Chi vuole tradire perché si sente trascurato tradisca. Chi vuole tradire per noia tradisca. Chi vuole tradire per allegria tradisca. Chi vuole tradire per leggerezza tradisca. Chi vuole tradire per abitudine tradisca. Chi vuole tradire per troiaggine tradisca… Padroni … Ma ripeto e ripeto e ripeto ancora: chi ama non tradisce». Netta e potente l’immensa Mina, che oltre a una grande voce ha soprattutto un grande cervello. E tanta franchezza.

Quindi, ragazzi e ragazze amatevi e non tradite. Almeno per oggi! Perché c’è un Santo che potrebbe arrabbiarsi. È il santo degli innamorati: San Valentino. Al quale gli innamorati sono soliti (pare) rivolgersi così: “O glorioso S. Valentino che nella tua vita terrena hai favorito con la tua potente intercessione l’amore degli innamorati, ti preghiamo di proteggere il nostro giovane amore da ogni insidia umana, da ogni rancore, da ogni gelosia”.

San Valentino in Calabria

E c’è anche un luogo dove pregare il santo degli innamorati. Non tutti lo sanno ma San Valentino è qui in Calabria (ma anche altrove!). Nella chiesa del piccolo e incantevole convento dei frati Minori Cappuccini di Belvedere Marittimo, meraviglioso borgo del Tirreno cosentino. A scoprire le reliquie di San Valentino fu il frate superiore Terenzio Mancina da San Giovanni in Fiore. Era un apprezzato studioso e poeta, di famiglia nel convento di Belvedere da tanto tempo. Un giorno del 1969 scopre un’ampolla con sangue e frammenti di ossa, in seguito ai lavori di rimozione delle tele di San Francesco d’Assisi e San Daniele, nella pala centrale.

Ma c’è di più, perché padre Terenzio ha ritrovato addirittura la lettera autentica inviata dal Vaticano, più precisamente dal cardinale Gaspare del Carpine. Porta la data 26 maggio 1700. Abbiamo avuto il modo di leggerla: “Noi Gaspare Del Carpine, Card. della Santa Chiesa […] facciamo fede e attestiamo, che abbiamo dato in dono al sig. Valentino Cinelli il santo sangue tratto dal corpo del Martire S. Valentino. […] la sopradetta reliquia la diede in dono al Rev. Padre Samuele da Belvedere Cappuccino, nel giorno 27 Maggio 1710”.

Una storia quindi vera, certificata, quella di San Valentino in Calabria. Quindi gli innamorati cattolici, fidanzati casti e puri, sanno dove oggi possono andare a pregare il loro santo. Con un’altra potente benedizione. Quella di papa Francesco che si rivela sempre più rivoluzionario: «Il sesso è un dono di Dio». E poi avverte: «Lussuria e pornografia lo minano».

E se anche le coppie omosessuali possono ora ricevere la benedizione in chiesa (il senatore leghista Pillon sta male al solo sentirlo dire: «Le coppie gay comprano bambini scegliendo su catalogo la donatrice più carina»), a noi comuni peccatori viene in soccorso il Sommo Dante: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona”. E i poveri Paolo e Francesca, legati da un amore adultero, bruciano ancora nelle fiamme dell’inferno dantesco. Pietà per loro.

Ragazzi andate a Belvedere Marittimo, oggi, domani o quando volete. Fatevi benedire, ma poi non esagerate con la… castità! Magari viaggiando farà bene ascoltare da Spotify e poi cantare insieme a squarciagola: “Io ti chiedo ancora, le tue mani ancora, le tue braccia ancora, di abbracciarmi ancora, di amarmi ancora, di pigliarmi ancora, fammi morire ancora, ancora ancora ancora”.
Perché amare non fa mai male. Buon San Valentino a tutti.