VIDEO | Con una cerimonia sobria e partecipata anche da componenti della minoranza, nel comune tirrenico sono riecheggiate le parole del magistrato simbolo nella lotta alla mafia
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Partecipata anche da Caterina Bruno, consigliere comunale che in aula siede ai banchi della minoranza, la cerimonia con cui il comune di San Lucido ha celebrato la Giornata per la legalità, è divenuta l’occasione per far cadere i veli da una stele commemorativa dedicata al giudice Giovanni Falcone.
A 31 anni di distanza dal 23 maggio 1992, data tristemente nota per l’attentato di Capaci, a Palermo, in cui oltre al magistrato antimafia, vennero uccisi sua moglie Francesca Morvillo e tutti gli agenti della scorta, comunità sanlucidana si è ritrovata nel chiostro interno al palazzo di città, dove membri del consiglio comunale e della giunta, dopo l’accoglienza e i saluti del sindaco Cosimo De Tommaso e della presidente del consiglio Catia Filippo, hanno letto le frasi più rappresentative del pensiero di Falcone.
Memorial day | Falcone cominciò a morire quattro anni prima di Capaci ma le sue idee continuano a camminare anche sulle nostre gambe
«La mafia non è affatto invincibile – si legge in un estratto, a firma del magistrato antimafia, sul totem apposto nel chiostro – è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni».
Palpabile l’emozione dei convenuti, partecipi di un’iniziativa volta non soltanto a celebrare la memoria ma, soprattutto, il presente ed il futuro, nella consapevolezza che soltanto riferendosi ai valori di esempi tanto illustri, si possa costruire una società libera dalla cultura criminale.