Sono trascorsi 560 anni dal prodigioso attraversamento. Un evento che ancora richiama i fedeli e che rende sempre viva la devozione della comunità reggina al Santo patrono della Calabria e della gente di mare
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Nato a Paola, attuale provincia di Cosenza, il 27 marzo del 1416 , San Francesco morì in Francia nel 1507 proprio il 2 aprile, al secolo Venerdì Santo. In questo giorno la Chiesa cattolica ne celebra il ricordo.
La storia del Santo patrono calabrese si lega profondamente a Reggio Calabria, e in particolare alla comunità di Catona, per quanto avvenuto il 3 (secondo altre fonti il 4) aprile dell’anno 1464. Il grande santo taumaturgo, in viaggio verso Milazzo, fece una breve sosta proprio a Catona prima di intraprendere il viaggio verso Messina e la Sicilia. Una tappa su invito dei due magistrati Angelo Camarda e Giovanni, Villani interessati a fare costruire un convento, e che segnò anche l’inizio del legame con i frati Minimi e Reggio Calabria. È quanto riporta monsignor Perrimezzi, Minimo che fu vescovo di Ravello, Scala e Oppido, nella sua opera “La vita di san Francesco di Paola fondatore dell’Ordine de’ Minimi”.
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Tra le iconografie più note del Santo, infatti, vi è proprio quella del prodigioso attraversamento dello Stretto, miracolo il cui richiamo rende ancora oggi viva la devozione della comunità reggina di Catona al Santo patrono della Calabria e della gente di mare
Con il saio, un bastone in mano ed una barba bianca fluente, San Francesco da Paola attraversò lo Stretto tra Reggio e Messina. Lo fece sul suo mantello e con una vela sostenuta dl suo bastone.
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