Parlare o scrivere di San Francesco di Paola è semplice. Lo è perché il messaggio del santo calabrese è arrivato dappertutto, non solo in Europa ma anche nelle lontane terre d’America, da vero e proprio riformatore sociale in ogni dove.

Come giunse il messaggio del Patrono della Calabria, oltreoceano? Perché Cristoforo Colombo ha una parte nella grande storia del più grande calabrese, San Francesco di Paola? E perché la fama del Santo è diffusa in tutto il mondo ma in particolare in America Latina, dall’Argentina al Cile, dal Brasile al Perù, dalla Bolivia all’Uruguay;dal Messico a Cuba?  

Colombo, come tutti sappiamo si imbarcò dopo anni di tentativi nel persuadere il re di Spagna per il finanziamento di quella che è stata una delle più grandi scoperte dell'umanità: il nuovo mondo. Partì alla volta dell'Atlantico sud, per trovare quelle terre che erano ritenute le Indie, nell’ottobre 1492. Approdò dall'altra parte dell’Atlantico, dando il via al processo chiamato scambio colombiano che ha segnato l'avvio, in qualche modo, dell'età moderna.

Il navigatore genovese giunse in America, come è risaputo, il 12 ottobre 1492 sull'isola di San Salvador nelle Bahamas. Però il vero momento della svolta fu il 1493 che vide Colombo fare un secondo viaggio oltreoceano; senza questa seconda impresa la penetrazione spagnola nelle Americhe non sarebbe partita e non sarebbe iniziato questo scambio colombiano; rivoluzionario processo di mescolanza di uomini, animali, piante e culture tra vecchio e nuovo mondo.

In questo viaggio, a bordo di una delle navi al seguito “del Almirante” cioè l'Ammiraglio, come veniva chiamato Colombo, vi era un frate spagnolo tale Bernardo Boyl molto vicino al re Fernando II, il cattolico. Chi era costui? Era un monaco eremita spagnolo che apparteneva, da poco tempo prima della partenza, all’Ordine dei Minimi avendo conosciuto san Francesco in Francia. Il nostro Santo lo nominò Vicario Generale dell’Ordine di Monserrat in Spagna.

In terra iberica all'epoca c'erano tanti conventi dell'ordine dei Minimi, così come in Francia, in Boemia. Grazie al secondo e terzo viaggio di Cristoforo Colombo, Bernardo Boyl ricevette proprio da Francesco di Paola il consenso a partire con Colombo per le famose Indie. Intanto il papa Alessandro VII nominò lo stesso Boyl, vicario apostolico delle Indie occidentali e per questo motivo fu inviato nel secondo viaggio del navigatore genovese, il 25 settembre del 1493.

Lì l’Ammiraglio, intanto, fondò una piccola comunità su di un’isola che lui chiamò Isabelita in onore alla regina di Spagna. Il monaco spagnolo quindi ebbe l’opportunità, in quei giorni, di celebrare per la prima volta, in America Latina, a Puerto Plata la santa messa.

La celebrazione avvenne davanti al tempio de Las Americas alle 10 del mattino. Era il 6 gennaio del 1494.

Questo si narra in ogni dove, tuttavia, qualcuno disconosce ciò che accadde, in merito a Boyl. Ma in futuro lo capiremo meglio, grazie a un libro Historia del Almirante scritto dal figlio di Colombo, Hernando Colòn tra il 1534 ed il 1538, che narra del secondo viaggio del padre, cioè nel 1493 nel quale fece parte anche lui nell’equipaggio.

Negli anni successivi arrivarono altri monaci dei Minimi e il nome ed il messaggio di San Francesco arrivò laggiù senza che lui vi mettesse piede. Da qui si diffuse il nome del santo calabrese che oggi è presente dappertutto in Latino America.

In Messico nella città di Aguas Calientes capitale dello Stato omonimo sulle rive del Rio omonimo, si fanno tre giorni di festa in costume per rendere omaggio al santo di Calabria, i fedeli che si riconoscono nel pensiero e nelle opere di San Francesco li troviamo dappertutto. A Cuba, nella capitale La Habana, esiste una via e una chiesa a lui dedicate e i cubani sono molto devoti a San Francesco.

In Perù, particolarmente nella città di Ayacucho,e anche nella capitale Lima, a maggio si onora il santo di Calabria.

Nel viaggio attraverso l’America del sud, ho avuto modo di vedere nella cattedrale di Santiago del Cile, capitale del paese andino, esiste un altare a lui consacrato con una bellissima statua.

In Brasile a Rio de Janeiro, nel quartiere di Barra da Tijuca, una splendida chiesa intitolata al santo riunisce i tantissimi emigrati italiani, proprio in Brasile in particolare, c’è una folta comunità calabrese di paolani e di emigrati di Morano Calabro. Nel grande stato sudamericano, quando arrivarono i primi colonizzatori portoghesi nel 1700 venne fondata una città chiamata São Francisco de Paula nello stato di Rio Grande do Sul .

Scendiamo in Argentina, dove vive il popolo indigeno di Uquia, nella provincia di Jujuy centro nord del paese.  Questo piccolo villaggio che sorge a 3000 metri di altitudine a poca distanza dalla famosa Quebrada di Humahuaca patrimonio mondiale immateriale dell'umanità, celebra la festa di San Francesco, portando la statua di legno in processione nei giorni 2 e 3 di maggio. Il santo di Calabria qui sulle Ande ha una chiesa a lui dedicata che è patrimonio nazionale argentino del diciassettesimo secolo, costruita infatti nel 1691 con una caratteristica unica, quella di avere al suo interno dei dipinti con lo stile pittorico dell'Alto Perù. Questi dipinti raffigurano Angeli con archibugi (Angeles Arcabujeros) vestiti seguendo le usanze dei Tercios de Flandes  (terzi fiamminghi) soldati spagnoli del secolo XVII. Un vero gioiello, in questa chiesa dedicata a San Francisco de Paula y la Santa Cruz.

A Buenos Aires, san Francesco ha una statua nella chiesa più antica e più importante: la Iglesia del Pilar nel famoso quartiere della Recoleta. Un migliaio di chilometri più a sud, si arriva a Puerto Madryn, nella provincia di Chubut, una città sull'Atlantico. Qui di fronte all'oceano, un’associazione dedicata proprio a San Francesco ha collocato molti anni orsono una statua del santo Patrono della gente di mare e ogni anno si svolge una festa in suo onore, Puerto Madryn è gemellata con  Paola. Queste sono alcune delle città che hanno un contatto "diretto" con il Santo calabrese. Le realtà in America latina così come in Europa sono moltissime. A San Francesco, che ha saputo diffondere il suo credo e la sua regola in ogni dove la Calabria e molte città, e paesi del mondo, renderanno sempre omaggio. In ogni dove.