«Non siamo una riserva indiana», spiega il sindaco di San Benedetto Ullano Rosaria Capparelli, mentre spiega la collocazione dei volumi rari del fondo di albanistica della biblioteca comunale contenuta nello storico Palazzo Bisciglia del paese. La rete culturale è un’esigenza sempre più sentita soprattutto in un momento in cui lo spopolamento ha messo a dura prova la resistenza delle comunità protette come quella arbëreshe. 

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L’isolamento tipico dei luoghi del Meridione, se un tempo era strumento per preservare l’identità, oggi è una condanna alla scomparsa. Per questo il paese di San Benedetto ha attivato tutta una serie di misure per determinare una preziosa rete collaborativa tra tutte le comunità. La Biblioteca comunale racconta un mondo antichissimo ricco di contributi essenziali che l’Arbëria ha dato all’Italia e che oggi rivendica un ruolo centrale.

Non bisogna dimenticare che proprio qui nacque la prima università, il prestigioso Collegio Corsini degli Albanesi di Calabria, poi trasferitosi successivamente a San Demetrio Corone nel Complesso di Sant’Adriano. Ritrovare l’orgoglio e rivendicare il prestigio perduto è la strada per l’innovazione che i preziosi fondi della biblioteca oggi raccontano.