Le dichiarazioni della star di Hollywood in conferenza stampa al Complesso monumentale San Giovanni in vista del concerto che domani terrà al Teatro Politeama con il suo gruppo ”Indoor Garden Party”
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«Il mondo dovrebbe vedere la Calabria, questa terra è molto bella». Sono state queste le prime parole pronunciate dalla star di Hollywood Russell Crowe al suo arrivo oggi pomeriggio al Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro.
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Russell Crowe sta tenendo una conferenza stampa in vista del concerto che domani terrà al Teatro Politeama del capoluogo calabrese, con il suo gruppo “”Indoor Garden Party”: si tratta del primo concerto del suo tour in Italia. A ricevere Russell Crowe a Catanzaro il direttore del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, Gianvito Casadonte, promotore dell’evento, e il sindaco del capoluogo calabrese, Nicola Fiorita. Russell Crowe, arrivato ieri in Calabria, ha espresso parole di profondo apprezzamento per le bellezze della regione, in particolare per Tropea, dove si è soffermato dopo essere sbarcato all’aeroporto di Lamezia Terme.
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«Il cervello mi dice che sto per dire una cosa che potrebbe suonare anche un pochino irriverente, però insomma… Berlusconi sarebbe un ottimo personaggio da interpretare». Ha detto ancora la star di Hollywood, rispondendo a una domanda dei giornalisti.
«In Italia – ha aggiunto Russell Crowe - ci sono non solo tanti personaggi contemporanei ma anche tanti personaggi storici da interpretare, in questo Paese ci sono tante storie interessanti e accattivanti. Dopo il mio tour per la prima volta farò una vacanza di un mese in Italia, insieme ai miei figli, e potrò anche mettermi a studiare la grammatica italiana».
«Tristezza profonda per la tragedia dei migranti in Grecia»
«Dobbiamo ricordarci che ogni persona che è su questi barconi, su queste carrette del mare è un padre, un figlio, una madre, una figlia, una sorella, uno zio, sono esseri umani e quindi non dovrebbero mai essere nelle condizioni di rischiare la vita per trovare da mangiare. Ho sollevato la questione qualche tempo fa in una serata a Roma – ha ricordato Crowe - perché avevo la sensazione che si stesse cominciando ad andare con un atteggiamento aggressivo contro i migranti. Il personaggio de ‘Il Gladiatore’ è comunque l’emigrante dei suoi tempi, perché lascia il suo paese di origine per andare a Roma».
«Anche la mia vita è un esempio, sono cresciuto in Nuova Zelanda, per una serie di circostanze e per il mio lavoro ho vissuto in varie parti del mondo e ho voluto sottolineare e sollevare questa cosa che magari è elementare ma a volte le cose elementari sono le più importanti. La cosa più importante che abbiamo in comune come esseri umani è che abbiamo una umanità, è il fatto che siamo tutti uguali. Quando parliamo della tragedia della Grecia – ha rilevato Crowe - vuole dire che non stiamo facendo le cose in maniera giusta né corretta, non stiamo capendo che queste persone muoiono perché stanno cercando di trovare qualcosa. La cosa peggiore a cui stiamo assistendo è la retorica che arriva dall’America. Non è questa la strada verso il progresso, dobbiamo concentrarci su questa umanità condivisa, su quello che abbiamo in comune perché dobbiamo ricordarci che ogni persona che è su questi barconi, su queste carrette del mare è un padre, un figlio, una madre, una figlia, una sorella, uno zio, sono esseri umani e quindi non dovrebbero mai essere nelle condizioni di rischiare la vita per trovare da mangiare. La mia tristezza – ha concluso - è profonda, lo è ancora di più perché queste situazioni non dovrebbero mai verificarsi».