VIDEO | Deposta una corona ai piedi del monumento che riporta i nomi dei 17 morti durante il bombardamento del 6 settembre. L'appello al presidente della Repubblica Mattarella: il significato storico di quest'evento pari a quello delle Fosse Ardeatine o di Sant'Anna di Stazzema
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Anche quest’anno, su iniziativa del Comune di Rizziconi e del club Lions Gioia Tauro-Piana, si è svolta una cerimonia solenne per ricordare le vittime del bombardamento del 6 settembre 1943. Prima un corteo, poi una messa e infine la deposizione di una corona ai piedi del monumento che riporta i nomi dei 17 rizziconesi morti nell’eccidio nazista, hanno confermato l’impegno di una comunità che vuole ricordare ma allo stesso tempo vuole indicare il valore della pace.
Presenti i vertici territoriali dell’Arma, le associazioni dei carabinieri e dei partigiani, una delegazione dei sindaci di Città degli Ulivi. È stato il coordinatore territoriale Lions, Ferdinando Iacopino, a ricordare quanto di anno in anno si fa per rendere onore a quel sacrificio.
Il sindaco Alessandro Giovinazzo, dopo aver definito quella di Rizziconi come l’unica strage nazista riconosciuta in tutto il Mezzogiorno, ha sottolineato l’esito tragico di una posizione geografica che ha visto il piccolo paese della Piana al centro tra la ritirata verso Nord degli occupanti e la risalita da Sud degli alleati.
Il consigliere regionale Pietro Molinaro – presidente della Commissione antindrangheta – parlando in rappresentanza dell’intero Consiglio, ha voluto per la prima volta portare il tributo della più alta istituzione calabrese, mentre Sandro Vitale, in rappresentanza dell’associazione 25 aprile Ampa, ha annunciato l’avvenuto invio di una lettera aperta al presidente Sergio Mattarella per chiedergli che equipari il significato storico dell’eccidio di Rizziconi a quello delle altre stragi italiane più conosciute, Fosse Ardeatine e Sant’Anna di Stazzema in primis.