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Il caso è stato sollevato su segnalazione del giornalista Piero Muscari: la statua in ferro di E.T. sistemata davanti al Comune di Zagarise dalla precedente amministrazione in ricordo del mago degli effetti speciali Carlo Rambaldi, che da ferrarese ha deciso di trascorrere l’ultima parte della propria esistenza in Calabria, a Lamezia Terme (dove è deceduto, a 86 anni, il 10 agosto del 2012), è stata smontata e abbandonata in mezzo ai rifiuti. Un fatto ripreso dalla trasmissione di ieri dei "Fatti in diretta".
A Zagarise schiaffo alla memoria di Carlo Rambaldi
Il conduttore Pietro Comito ha messo a confronto Piero Muscari (che presentò il progetto grazie al quale la Regione ha finanziato l’opera per circa 20 mila euro), e il sindaco del piccolo comune del Catanzarese Domenico Gallelli, con quest’ultimo che, incalzato dal giornalista, è apparso in difficoltà nello spiegare un fatto che ha indignato i calabresi.
Il primo cittadino, comunque, ha riconosciuto come si stata quantomeno commessa una leggerezza nell' operazione di trasloco della statua, resasi necessaria a causa degli interventi di manutenzione straordinaria davanti al Municipio. Non ha mancato, però, riferendosi all’opposizione, di sottolineare «uno sciacallaggio politico da parte di chi avendo perso le elezioni amministrative e non potendo dire nulla sul buon operato dell'amministrazione comunale, cerca di creare la notizia per screditare l'intero paese».
Quindi, ha raccontato la sua versione dei fatti: «Per poter eseguire con mezzi meccanici lavori di sistemazione del piazzale antistante al Comune, la statua veniva spostata dal piedistallo su cui era avvitata e posizionata prima dentro la casa comunale in ristrutturazione e poi nel piazzale di cantiere per qualche ora in attesa di essere trasportata in sicurezza in altro luogo per poi essere ricollocata. Si precisa che la statua è stata posizionata in orizzontale per ragioni legate all'impossibilità di mantenerla in equibrio senza piedistallo. Lo zoom dell'immagine e l'avvicinamento ad arte di sacchi posizionati poco distanti hanno montato la notizia al solo fine di screditare l'amministrazione e l'intera comunità accusata di inciviltà dai frequentatori dei social».
Insomma, a suo dire l’amministrazione comunale ha subito un danno enorme e «sarà cura del sottoscritto avviare tutte le azioni necessarie per difendere il buon nome dell'ente e l'alto senso di civiltà della mia comunità. Assumendomi la responsabilità di una culpa in vigilando, il mio maggior rammarico è quello nei confronti della famiglia Rambaldi che appresa la notizia si sono giustamente indignati per quello che appariva. Mi auguro che la vicenda si possa chiudere anche perché è ferma intenzione dell'amministrazione valorizzare la statua come dichiarato in occasioni pubbliche anche in passato».