Titolari di un ristorante gestito dalla famiglia da cinquant'anni, hanno deciso di portarlo avanti sposando la tradizione ai necessari cambiamenti dettati dai tempi: «Fare impresa qui è più difficile ma non impossibile»
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Rimanere in Calabria ai tempi della grande fuga. Chi rimane vuole vincere la sfida, a volte durissima. E fa i conti con le difficoltà più impensabili. Come Alberto Scalzo che in un remoto angolo della Sila piccola catanzarese affronta i problemi del presente puntando tutto sull’innovazione, sul cambiamento di metodi e mentalità.
I mutamenti climatici che stanno radicalmente cambiando la montagna calabrese, dove vive e opera, sono la sfida più grande: poca neve, pochissima pioggia, sono ormai una certezza. Per cui anche Alberto e i suoi fratelli hanno capito per tempo che l’offerta turistica deve cambiare, e che è indispensabile elevare la qualità, offrendo nuovi servizi, puntando sempre più su nuovi spazi e nuovi eventi.
Alberto Scalzo, uno dei titolari di una struttura nella Sila piccola catanzarese, Il Semaforo, nel Parco Nazionale. Dopo 50 anni di attività della famiglia, il posto poteva sembrare inadeguato, perché distante dai grandi flussi turistici. Ma così non è stato.
«Ai tempi di mio nonno Antonio - dice Alberto - i ritmi erano dettati dalla natura, in particolare dalla neve che all’epoca cadeva copiosa, e la Sila si bloccava da novembre a marzo. Oggi abbiamo deciso di cambiare perché anche i tempi sono radicalmente cambiati».
Alberto lavora gomito a gomito con i fratelli Antonio e Valerio Scalzo: tre giovani che hanno idee chiare e tante capacità. Hanno scelto di rimanere in Calabria e hanno capito che bisognava cambiare tutto. Sanno benissimo che vivere in piena montagna non può significare rimanere indietro nel tempo. Valerio poi aggiunge: «Ci teniamo a dire che senza il nostro staff non sarebbero arrivati gli importanti risultati che abbiamo ottenuto. Siamo una squadra unita che guarda avanti e dà il meglio di sé».
Cambiando e innovando sono arrivati importanti riconoscimenti del Gambero Rosso, poi certificati e i premi. «Ed è proprio per avere ottenuto questi importanti risultati che abbiamo festeggiato nell’ultima festa aziendale prima di Natale».
Alberto è particolarmente soddisfatto della scelta di rimanere in Calabria e dei successi conseguiti: «In una terra come la Calabria sicuramente è più difficile fare impresa, ma non impossibile. La costanza, lo studio, la formazione in questo ci hanno aiutato e ci aiutano tutt’ora».
La caratteristica dei fratelli Scalzo è una in particolare: puntare al meglio, alla qualità, all’eccellenza. Anche se in mezzo alle montagne. «Sì, cerchiamo di fare sempre meglio con più azioni: innovazione, mediante un importante investimento in attrezzature, impianti e software di ultima generazione. Poi la formazione, il marketing e la comunicazione».
Con l’esperienza di questi anni, Alberto, Antonio e Valerio Scalzo avrebbero potuto puntare ad altro. Lasciare la montagna e magari andare in città, a Catanzaro, o in qualche altro grande centro del Nord. Dove magari sarebbe stato tutto più facile. Ma non lo hanno fatto. In tempi difficili hanno resistito, invece di mollare hanno investito.
«Nel tempo abbiamo resistito e continuiamo a farlo per due motivi principali: ci teniamo a portare avanti quello che i nostri nonni hanno costruito nel posto che all’epoca scelsero e perché crediamo nelle potenzialità della nostra Sila».