Passa per due volte consecutive alla Camera la fiducia (una per ognuno dei due articoli di cui è composta la legge) posta dal governo Draghi sulla riforma del processo penale firmata da Marta Cartabia. I deputati hanno votato la prima fiducia con 462 sì, 55 no e 1 astenuto. Nel secondo voto, i favorevoli sono stati 458 contro 46 contrari e 1 astenuto. 

I cinquestelle si ricompattano

La seduta fiume, terminata a notte fonda, ha visto ricompattarsi il Movimento 5 stelle, in cui solo 24 ore prima si erano fatte notare un quarto delle defezioni e un voto in dissonanza dal gruppo. La percentuale dei 5 stelle partecipanti al voto è salita dal 66,04% di domenica sera sulla pregiudiziale di costituzionalità all'87,42% di stanotte sulla prima fiducia. In tredici su 159 non hanno preso parte al voto: l'ex sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, insieme ai colleghi D'Arrando, Iorio, Mammì, Parentela, Segneri, Buompane, Federico, Frusone, Lorenzoni Gabriele, Misiti, Pignatone e Vianello. Tra gli altri gruppi quello che ha fatto registrare la percentuale più alta di votanti è stato il Pd, con l'89,5%.

Le due fiducie poste dal Governo

Il Governo ha posto due fiducie sul provvedimento (che si divide in due parti): la prima fiducia è stata posta sulle prime norme contenute nel testo e immediatamente operative; la seconda fiducia, invece, è stata posta sulla seconda parte, che prevede una delega al governo (rientrano in queste norme le nuove misure sulla improcedibilità e sul regime speciale per i processi di mafia, terrorismo, droga e violenza sessuale).

Tra poche ore si ricomincia: dalle 9 e per tutta la giornata è previsto l'esame e i voti sugli ordini del giorno e, quindi, il voto finale in serata.