Richard«Sono molto felice di essere nel Sud dell'Italia. È la mia primissima volta qui in Calabria e venire in aereo e vedere questi meravigliosi campi, queste colline, queste montagne, la costa è meraviglioso e una vista stupenda. Anzi, forse vi dovrei ammonire, attenti a mantenerlo segreto in maniera che rimanga bello così com'è più a lungo possibile». Lo ha dichiarato Richard Gere questa mattina in conferenza stampa alla Cittadella, dove si è recato in visita all'amministrazione prima di calcare il red carpet del Magna Grecia Film Festival in programma questa sera.

L'attore è stato accolto nella sede della Regione dalla vicepresidente della, Giusi Princi, dal'assessore al Turismo, Fausto Orsomarso e dal direttore della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande. Si è connesso da Roma - da remoto - anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto, trattenuto nella capitale da impegni istituzionali ma che ha invitato Richard Gere a tornare, stesso invito ribadito dalla vicepresidente.

«Quello che ci tiene assieme e che che ci ha portato è il cinema, sono i film» - ha aggiunto ancora l'attore. «Adesso con la pandemia e con il covid non sappiamo cosa succederà al cinema. Se ciò comporterà un cambio radicale nel modo in cui i film verrano visti o realizzati. Sicuramente ci saranno dei mutamenti ma credo che in ogni caso che i film e il cinema troveranno sempre il loro spazio e la loro casa in festival come questi. In particolare come questo che è un festival locale, concentrato sulla comunità, dove non c'è un intento di natura commerciale e dove c'è questo senso di comunità, condivisione della narrazione, del racconto, della storia e dove c'è la partecipazione non solo delle persone ma anche delle amministrazioni che danno il loro sostegno e il supporto».

Gere si è poi detto «estremamente felice e contento di essere qui in Italia. In questi due ultimi anni e mezzo a causa del covid purtroppo non mi sono potuto muovere, non ho potuto lasciare la mia casa e il mio Paese e questo è uno dei primi viaggi che faccio all'estero e devo dire che sia più giusto che io sia tornato in questo paese che considero essere la mia seconda casa». Risponendo poi alle domande dei giornalisti sulle innovazioni che stanno investendo il settore della cinematografia si è schermato: «Sono un dinosauro e ne sono felice» ha detto.

«Tutti questi nuovi dispositivi e smartphone hanno cambiato il modo di godere dei film - ha aggiunto -. Non si va più nelle sale cinematografiche a vederli e questo ha comportato un cambiamento che però consente ai piccoli film indipendenti che hanno grandi difficoltà ad essere diffusi e ad essere visti su larga scala di essere visti da un pubblico molto più ampio. Ciò che manca è il senso di comunità, il fatto di vedere un film insieme che poi è quello che ha dato origine alla narrazione. Agli albori sono state le persona sedute davanti ad un fuoco a dire: vi ho mai raccontato la storia di...? Questo è un qualcosa che oggi manca».

L'attore ha poi risposto se vi fosse mai stata l'intenzione di realizzare un remake di Pretty Woman: «Sono trascorsi molti anni - ha dichiarato - e si era anche iniziato a sviluppare una sceneggiatura che non si è però riusciti a portare fino alla fine, quindi no. Questo film non si sapeva all'inizio quello che sarebbe diventato e avrebbe rappresentato poi. È stata una magia, come polvere di stelle, non era partita con questa consapevolezza. Ci si innamora e basta è così è accaduto anche nel film e nel cinema».

Gere ha poi dichiarato di non aver mai pensato di fare il regista: «Io sono un rompiballe per i registi - ha detto - perchè so troppe cose. Però sono stato molto fortunato perchè ho collaborato con grandi registi. Poi quest'ultimo non è una figura al di sopra degli altri ma si lavora in una sorta di collaborazione. Non ho mai sentito questa esigenza, ciò non vuole dire che non capiterà mai. E poi avendo quattro figli e avendo voluto dedicarmici è una scelta che non ho mai fatto perchè mi avrebbe portato via troppo tempo».

 

In relazione alla sua adesione alla religione Buddista l’attore ha poi dichiarato: «Siamo quasi 8 miliardi persone sulla terra. Io credo che ci dovrebbero essere 8miliardi di religioni. Non mi aspetto nessuno diventi buddista ma che tutti possano raggiungere la felicità a proprio modo. C’è una preghiera che mi ripeto spesso ed è quella di creare delle connessioni con altre religioni. Quello che conta e che ci muove è la motivazione e non il percorso che si sceglie».