Furono tanti i luoghi della vita e degli studi di Raffaele Michele Rocco Piria, il padre calabrese dell’aspirina, antesignano della chimica moderna e patriota, nato a Scilla il 20 agosto 1814. Dopo Scilla, Palmi, Reggio Calabria, Napoli, Parigi e poi ancora Napoli, Pisa, Firenze, Londra e Torino, dove morì nel luglio del 1865.

Nel bicentenario della sua nascita, nel 2014, alla memoria di Raffaele Piria era stato dedicato il congresso nazionale dei chimici, ospitato nuovamente in Calabria (a Reggio) dopo trent’anni.

Nella lectio magistralis di apertura il professore emerito di Chimica e rettore dell’Università Mediterranea di Reggio dal 1989 al 1999, Rosario Pietropaolo, scomparso nel 2022, così ne aveva tratteggiato il profilo: «Sommo chimico ed ardente patriota capace di legare nord e sud dell’Italia appena unita, di brillare a Torino e Pisa, come anche nello scenario internazionale, con le sue ricerche e le sue pubblicazioni. Emblema fulgido della chimica capace di contribuire al progresso sociale e scientifico dell’umanità».

La Società Chimica Italiana ha conferito al professore Maurizio Prato la prestigiosa Medaglia Raffaele Piria, assegnata a una scienziata o uno scienziato che abbia onorato la Chimica Organica italiana e di essa ne rappresenti una continuità nelle più insigni tradizioni. 
La scelta del professore Prato è legata alla sua «visione antesignana che ha elevato studi fondamentali di Sintesi Organica a ricerca interdisciplinare di frontiera».

Continua a leggere su IlReggino.it.