Recuperate dai carabinieri Tutela patrimonio culturale. La soddisfazione di monsignor Morrone: «Rappresentano un simbolo molto importante per i cristiani»
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Tre campane bronzee risalenti, rispettivamente, al XVI, XVII e XIX secolo, che erano custodite in altrettante chiese dell'area di Reggio Calabria e che risultavano smarrite dopo il terremoto del 1908, sono state recuperate dai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, che le hanno restituite all'Arcidiocesi reggina.
A consegnare le campane all'Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone, è stato il capitano Giacomo Geloso, comandante del Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cosenza, insieme al colonnello Cesario Totaro, che guida il Comando provinciale di Reggio dell'Arma.
Una delle campane è stata recuperata dai carabinieri della stazione principale di Reggio, mentre le altre due sono state trovate dai militari del Nucleo operativo ecologico in occasione di un controllo, fatto nell'ambito di un'altra indagine, in uno stabilimento industriale, dove, tra l'altro, stavano per essere fuse.
Nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria una persona, che avrebbe svolto un ruolo nella vicenda dello smarrimento delle campane, è stata denunciata in stato di libertà per il reato di ricettazione.
«Queste campane - ha detto monsignor Morrone - rappresentano un simbolo molto importante per i cristiani. Sono, infatti, il richiamo a partecipare alle funzioni, costituendo in questo senso un riferimento centrale per una comunità. È un richiamo a stare e vivere insieme ed a collaborare. É questo l'aspetto culturale più importante da sottolineare. I carabinieri, con il loro prezioso lavoro, ci aiutano a fare comunità».
«É stata importante - ha detto, nel suo intervento, il capitano Geloso - la grande sinergia tra le varie componenti dell'Arma dei carabinieri nelle indagini che hanno portato al ritrovamento delle tre campane».