Reggio Calabria in festa. Una folla di almeno 80mila fedeli ha partecipato alla processione in onore della Madonna della Consolazione, patrona della città. Dopo due anni di sospensione a causa del covid, la Vara con la sacra effigie della Vergine Maria, dipinta su un quadro realizzato nel 1547 dal maestro Nicolò Andrea Capriolo, ha lasciato, portata a spalla da centinaia di portatori, la Basilica dell'Eremo, dove è custodita dai Frati Cappuccini.

 

 Durante la processione c'è stata la sosta davanti ai presìdi sanitari ed a Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, dove il consigliere Giuseppe Mattiani, in rappresentanza del presidente Filippo Mancuso, ha deposto un mazzo di fiori alla base del quadro. Quindi la 'cerimonia della consegna', dove un tempo, alle porte della città, i frati cappuccini affidavano l'effigie miracolosa della Madonna al clero e alle autorità cittadine.

L'Arcivescovo, mons. Fortunato Morrone, ha ricevuto in consegna la sacra immagine. Assieme a lui, l'Arcivescovo emerito, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, il prefetto Massimo Mariani, ed i sindaci facenti funzioni del Comune e della Città metropolitana, Paolo Brunetti e Carmelo Versace, La Vara ha raggiunto la Basilica Cattedrale, dove vi rimarrà fino al 27 novembre. «C'è un legame forte - ha detto l'Arcivescovo metropolita, mons. Fortunato Morrone - tra la città di Reggio Calabria e l'effigie della Madonna della Consolazione. Una città che trasuda di fede e di religiosità. Bella, sincera, ma non basta. Deve crescere l'umanità che c'è nell'uomo».