«Nel 2004 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, insignisce Natale De Grazia della medaglia d'oro alla memoria al Merito di Marina, perché la sua opera "è stata contraddistinta da un altissimo senso del dovere che lo ha portato, a prezzo di un costante sacrificio personale e nonostante pressioni ed atteggiamenti ostili", a svolgere complesse investigazioni nel settore dei traffici clandestini e illeciti operati da navi mercantili». La Guardia costiera presenta così il capitano di fregata, nel profilo ufficiale.

«Nel 1994, a seguito di un nuovo trasferimento presso la Guardia costiera di Reggio Calabria, collaborò attivamente con un pool investigativo coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri, costituito per effettuare le indagini sulle "navi a perdere", sospettate di essere state affondate, deliberatamente, con il loro carico di rifiuti radioattivi. La notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1995 il comandante De Grazia morì improvvisamente in circostanze sospette mentre si recava alla Spezia per attività di indagine», si legge ancora nel documento della Guardia costiera.

L'impegno della Marina Militare e della Capitaneria di porto per contrastare l'oblio

«Dobbiamo tanto alla Marina Militare e alla Capitaneria di Porto che non hanno mai permesso che mio padre fosse dimenticato», è quanto hanno voluto sottolineare Giovanni e Roberto, figli del capitano di Fregata della Marina Militare, Natale De Grazia, la scorsa estate a bordo della nave scuola Palinuro che al passaggio dinnanzi al porto di Scilla che presto sarà intitolato alla memoria del loro padre, ha reso un solenne omaggio alla sua memoria. Continua a leggere su IlReggino.it