Da oggi è partita la seconda ondata di messaggi dell’Inps che comunicano la sospensione del reddito di cittadinanza. In Italia lo riceveranno in tutto 32.850 famiglie

«Gentile utente, il 31 agosto terminerà il suo periodo di fruizione del Rdc. Dal 1° settembre parte la nuova misura Supporto Formazione e Lavoro. Info e Faq sui siti Inps e Ministero Lavoro» è il nuovo messaggio elaborato dall’istituto, dopo le polemiche del luglio scorso, quando 169 mila famiglie avevano ricevuto la prima, asettica comunicazione.

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In Calabria, a partire dal 25 agosto, resteranno senza sussidio altri 2.991 nuclei familiari, più di un terzo a Cosenza, dove la sospensione è stata (o sarà nei prossimi giorni) comunicata a 1.002 famiglie senza componenti disabili, minori o over 60.

La regione con più sospensioni è ancora la Sicilia con 8.900 nuclei raggiunti dalla comunicazione (con Palermo a 2.914 e Catania a 2.222), seguiti dagli 8.649 della Campania. Segue il Lazio con un totale di 2.967 (2.229 solo a Roma) e la Puglia con 2.692 stop al reddito. Ma la città in cui più nuclei saranno privati del sussidio è Napoli, esattamente come era stato per la prima tranche di sospensioni di luglio, quando era arrivato lo stop per ben 21.063 famiglie: qui sono 5.275 quelle che perderanno il reddito di cittadinanza. 

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In Calabria, oltre a Cosenza che ha avuto il numero più alto di sospensioni anche a luglio (5.234), altre 3.714 avevano già perso il sussidio solo a Reggio Calabria.

Man mano da qui a dicembre arriveranno altri 40mila circa in tutta Italia, «alla fine saranno 240mila i nuclei ai quali verrà comunicata la sospensione» conferma il direttore centrale della comunicazione Inps, Diego De Felice.

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Nel frattempo sul sito del Ministero del Lavoro guidato da Marina Calderone sono stati  pubblicati i decreti che regoleranno il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro e la relativa piattaforma informatica previsti dal decreto Lavoro del 1 maggio. Il Supporto è un’indennità di 350 euro mensili di cui beneficeranno dal 1° settembre i cosiddetti occupabili che parteciperanno a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. Solo per i nuclei in cui ci sono disabili, minori, over 60 il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione.