Secondo il parlamentare lucano serve far luce su quanti fondi arriveranno effettivamente al Meridione, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal governo italiano
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Il senatore lucano Saverio De Bonis ha annunciato che chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare allo scopo di far luce sull'effettiva entità di fondi targati Ue che arriveranno al Sud, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal governo italiano.
«Dalla promessa di 145 miliardi di euro si è passati a un Recovery beffa da 13 miliardi che mortifica milioni di italiani», tuona il senatore ex grillino passato poi al gruppo misto. Secondo il calcolo effettuato dal docente di Economia applicata dell’Università di Bari, Gianfranco Viesti, infatti, al Mezzogiorno arriveranno non il 40% delle risorse come inizialmente comunicato dal Governo, ma solo il 10%. Ma, «a ben contare - sostiene De Bonis - si tratta del 6% per effetto del principio della “interconnessione economica”: ovvero il fenomeno per cui, a causa della più scarsa capacità produttiva del Mezzogiorno, ogni euro investito a Sud fa rimbalzare 41 centesimi al Nord (per acquisto di macchine, competenze, tecnologia)».
«Un altro furto ai danni del Sud è servito, ma tanto, come dice la Carfagna: noi non sappiamo spendere», dice ancora, riferendosi alle parole del ministro per il Sud che nel rivendiare le logiche che stanno dietro la ripartizione dei fondi aveva sostenuto che al Meridione spettano i fondi che è in grado di spendere. Da qui la decisione di De Bonis muoversi per ottenere una commissione d'inchiesta sul tema e la "sfida" lanciata agli altri parlamentari: «Voglio vedere chi tra i senatori sosterrà con i fatti gli interessi del Mezzogiorno».