Frequenta il liceo e ha già fatto parecchio parlare di sé per le parole pronunciate in occasione del Concerto nel capoluogo bruzio. Ora ci spiega cosa vuol dire avere 16 anni in questo momento storico e quali sono i suoi sogni
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Raffaele Piccolo è un liceale cosentino che sta facendo parlare di sé già da un po’. Ma ora sta sfondando sui social, visto che un suo intenso e profondo monologo sulla pace, recitato al Duomo di Cosenza all’inizio dell’anno, si avvicina alle 100.000 visualizzazioni!
Incontriamo il ragazzo per tentare di capire chi è veramente, e dove vuole arrivare. Ma prima di tutto cosa significa avere 16 anni in questo preciso momento storico.
«Avere 16 anni oggi significa tante cose, significa essere soggetti a un infinità di diverse emozioni ma significa anche sentire sempre più vicina la maggiore età. Mi sono accorto dopo aver compiuto il mio sedicesimo compleanno che iniziavo a sentirmi molto più maturo o comunque mi sforzavo ad esserlo. Forse in preparazione per quelli che saranno i miei 18 anni».
Raffaele si è fatto notare qualche settimana fa per avere deciso di donare una somma di denaro relativa ad una borsa di studio, all’associazione di volontariato Oncomed. «La scelta è nata perché ritengo che Oncomed faccia un lavoro esemplare ed eccellente per tutti coloro che ne hanno bisogno, perciò ho ritenuto giusto donare a loro la borsa di studio aiutandoli a continuare la meravigliosa attività che svolgono».
Poi però Raffaele ha ottenuto un personale successo al Concerto per la Pace nel Duomo di Cosenza per iniziativa dell’associazione La Giostra e con il concorso di LaC. «Tutto è iniziato con la richiesta da parte di Franco Laratta di scrivere un intervento sul mio personale pensiero della guerra, per poi leggerlo al concerto della pace al Duomo di Cosenza. Allora io iniziai la scrittura di un monologo che aveva come obbiettivo mettere in luce quelli che sono gli orrori della guerra. A quanto mi dicono, ci sono riuscito perfettamente».
Raffaele ha commosso tutti, l’arcivescovo di Cosenza si è detto commosso, così il sindaco della città. «Parlare davanti a quell'immenso pubblico per me è stato molto difficile, non avevo mai parlato ad una simile platea prima di quel momento ma appena ho finito di leggere il mio monologo mi sono sentito molto fiero di me stesso e del messaggio che ho provato a trasmettere. Mi sono arrivati una marea di complimenti che mi hanno fatto sentire veramente tanto felice e soprattutto fiero».
Nessuno aveva immaginato il grande successo sui social. In pochi giorni sono state toccate punte altissime, fino a 50.000 visualizioni, ma il traguardo di 100.000 è ormai vicino. «Sì, è stato pubblicato l'intero monologo sulle varie piattaforme ma in particolare su Instagram stiamo totalizzando visualizzazioni veramente altissime che inizialmente non ci aspettavamo assolutamente, eppure sono costantemente in aumento. Quando i social vengono utilizzati per trasmettere messaggi come questo sono sempre molto contento e sono felicissimo che così tante persone abbiano potuto ricevere il messaggio che tenevo tanto a trasmettere».
Ora un altro passo avanti. Il nostro direttore Franco Laratta ha offerto a Raffaele di fare l’opinionista di LaC News24. «Sì, a breve usciranno i primissimi articoli che verranno pubblicati su LaC News24. Sono felicissimo di essere arrivato fino a questo punto che non avrei mai e poi mai immaginato. Ai lettori voglio proporre tematiche di ogni tipo specialmente di attualità in cui io darò la mia personale opinione sui temi che mi stanno molto a cuore».
Raffaele come immagini il tuo futuro?
«Non penso tanto come potrebbe essere il mio futuro, sono una persona a cui bastano semplici cose, che poi tanto semplici non sono. Nel mio futuro desidero solo una famiglia unita, con tanto amore ma anche con la possibilità di fare un lavoro che amo. Non mi serve altro, e se il mio futuro dovesse essere proprio così, potrei dire di aver raggiunto gli obbiettivi che tanto desideravo».
Prima c’è l’università… hai già deciso?
«Per quanto riguarda l'università mi piacerebbe frequentare un corso incentrato su un ramo dell'Ingegneria. Amerei tantissimo fare Ingegneria aerospaziale, è un desiderio che ho fin da piccolo, legato probabilmente alla mia passione per il cielo»
La professione che vorresti fare?
«Un mestiere che amerei sarebbe sicuramente l'ingegnere aerospaziale, trovo che sia un campo meraviglioso e veramente tanto interessante ma anche in continuo sviluppo e penso quindi che possa fare a caso mio».
Il cielo è la tua passione. Ma cosa cerchi, cosa ti attrae?
«Mi chiedo spesso cose che ad oggi non hanno una vera e propria risposta, ad esempio com'è nato l'universo. Queste domande che mi pongo mi incuriosiscono tantissimo e sono convinto che le risposte a questi quesiti riusciremo certamente a trovarle nello spazio. Penso anche che per noi umani lo spazio può essere anche una fonte interminabile di risorse utili che sulla terra iniziano a scarseggiare, e che quindi magari in un futuro l'uomo riuscirà a diventare colonizzatore anche di altri pianeti. Questo lo trovo semplicemente affascinante».