Lo stupore del presidente russo di fronte alla "copia" virtuale realizzata da uno studente con l'intelligenza artificiale
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«Questo è il mio primo sosia». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin riferendosi alla sua "copia" realizzata da uno studente con l'intelligenza artificiale e negando così ancora una volta di avere dei sosia che lo sostituiscono durante gli eventi pubblici. È accaduto durante una lunghissima conferenza stampa-intervista, durata oltre 4 ore.
Lo studente ha utilizzato l'IA per interrogare il presidente sui suoi presunti sosia e sui pericoli dell'intelligenza artificiale, con un'iniziativa che apparentemente ha sorpreso lo stesso leader. Dopo qualche secondo di silenzio, Putin ha risposto che «solo una persona» può assumere i suoi connotati e parlare con la sua voce. «E quella persona sarò io», ha detto, sottolineando che le immagini generate da deepfake sono il suo «primo sosia», in un'apparente allusione alle teorie che circolano sull'uso di imitatori. «Lei mi assomiglia e parla con la mia voce... Ma credo che assomigliare a me, e parlare con la mia voce, deve farlo una persona sola, e quella persona sono io».