Nonostante lo sfratto per inagibilità dei locali, la Procura generale di Reggio Calabria e il Giudice di pace garantiranno, nei limiti delle possibilità, l’attività. Lo hanno spiegato, in una conferenza stampa convocata d’urgenza, il procuratore generale Gerardo Dominijanni, il presidente del Tribunale di Reggio Calabria Maria Grazia Arena e l’avvocato genale Adriana Costabile. Un caso che ha dell’incredibile, quello degli uffici giudiziari. Dominijanni ha proposto la propria analisi: «Credo che ci sia stato un cortocircuito in tutto quello che è accaduto. È arrivato questo provvedimento, ne prendiamo atto, lo osserveremo, però, ripeto, quello che lamento è che una telefonata era sufficiente. Una nota pubblicità diceva che una telefonata allunga la vita, qui avrebbe allungato l'attività della Procura generale».

Poi ha commentato, criticandolo aspramente, il provvedimento adottato dal settore Urbanistica e Pianificazione del Comune di Reggio Calabria, che per motivi di «pubblica incolumità» ha disposto anche «la cessazione dell’utilizzo dei locali, a qualsiasi titolo, con divieto di accesso e di permanenza nel fabbricato» della Procura della Repubblica.

Leggi anche

«Abbiamo ricevuto l’altro ieri, noi, nonostante il dato fosse notorio al Comune dal 14 febbraio scorso, tramite mail, e senza neanche preavviso, un provvedimento di inibizione all’accesso agli uffici della Procura Generale e del Giudice di Pace e questo ha comportato ovviamente il blocco di tutte le attività, e questo ritengo sia una cosa particolarmente sconcertante. Non si tratta di inibire un locale privato ma un ufficio che ha competenze in materia di libertà, che tratta procedimenti in materia di ‘ndrangheta e diciamo credo che questa sia stata una mancata valutazione grave da parte degli uffici comunali»

Non le manda certo a dire il procuratore Dominijanni che già nelle scorse ore si era detto sconcertato per quanto avvenuto, Ma questa mattina, se possibile, ha rincarato la dose, considerando la coincidenza di alcuni fattori: «Io non sono sfiduciato, sono costernato e sconcertato perché c’era una interlocuzione col sindaco di Reggio Calabria, che devo ringraziare pubblicamente perché, proprio in previsione di questi problemi di staticità dell’edificio, ci ha concesso in comodato d'uso alcuni locali della Città metropolitana. Perché noi – ancora Dominijanni - sin da quando abbiamo avuto cognizione dei problemi statici dell’edificio, ci eravamo già mossi per trasferirci. Non ci è stato dato il tempo purtroppo. Noi abbiamo in corso anche dei lavori per ristrutturare dei locali presso la Corte d'Appello dove trasferirci e ci servono ancora, purtroppo, 90 giorni di tempo per attuare questo trasferimento e nel frattempo è intervenuto questo provvedimento. Questi sono i fatti».

Leggi anche

Nel frattempo Dominijanni rassicura sul fatto che sia la Procura Generale che il presidente del Tribunale, per quanto riguarda il Giudice Pace, garantirà nei limiti in cui è possibile, l’attività giudiziaria: «Si tenga conto che ieri abbiamo fatto delle riunioni diciamo clandestine, perché non potevamo accendere ai locali, ma comunque garantiremo tutto quello che è necessario, nei limiti del possibile, per i processi e tutti i provvedimenti in materia di libertà».

In ogni caso alle otto di stamattina, confida il Procuratore, «abbiamo avuto un provvedimento di sospensione dell’ordinanza, per cui abbiamo avuto accesso ai locali e ci stiamo organizzando. Io stesso sto esponendo un piano per il trasferimento di tutto quello che è possibile trasferire. Ovviamente non so quanto durerà questa sospensione, ma già da lunedì ho già predisposto un piano operativo per rendere fruibile alcuni servizi». Continua a leggere sul Reggino.